#MotoGPReport: Assen regala spettacolo. Vince (di voglia) Marquez. Male Petrucci

Dopo il back-to-back di Lorenzo, nella cattedrale del motociclismo trionfa Marquez all’esito di una delle gare più adrenaliniche degli ultimi anni, capace di regalarci una bagarre in stile Moto 3 che riconcilia davvero con lo sport. MM93 allunga nel Mondiale facendo da capofila ad un podio totalmente iberico completato dal talentuoso Rins e dal redivivo Viñales. Occasione persa per Dovizioso e Rossi.

 

MARQUEZ: 10 e lode. Esiziale. In partenza si trova a fronteggiare una battaglia all’arma bianca con tutti i top rider, scivola fino alla quinta posizione di un pacchetto di mischia davvero mai visto nel quale sportellate, staccate da brivido, incroci di traiettoria, sorpassi assurdi sono stati regola. Alla fine, però, viene fuori, con una prepotenza incredibile, nonostante le gomme soft che avrebbero dovuto degradare: a 4 giri dal termine dà la sua proverbiale frustata e fa il vuoto. Il Mondiale è cosa quasi fatta.

 

RINS: 9. La Suzuki ha in casa l’uomo capace di portarla a livelli d’eccellenza e la scelta di puntare su di lui piuttosto che su un più esperto Iannone non sarebbe potuta essere più azzeccata. Ha dimostrato pelo sullo stomaco e resilienza nel corpo a corpo che si aggiungono alla velocità che l’ha sempre accompagnato. Con qualche cavallo in più sarebbe serio pretendente alla vittoria in ogni gara.

 

VIÑALES: 8,5. Dopo un inizio stagione da incubo, deficitario al punto da far temere sulla reale portata del suo talento, sta lentamente tornando all’altezza delle aspettative e questo podio sarà certamente una piccola pietra miliare in questa tormentata stagione. Lotta anche se non sembra totalmente a proprio agio e questo, paradossalmente, è un ottimo segnale. È un patrimonio delle due ruote e vogliamo tutti vederlo al massimo del proprio potenziale.

 

BAUTISTA: 8. Un leone. In sella ad un mezzo obsoleto non lesina numeri da top rider, naviga sempre attorno alla decima posizione e questo sinceramente è un piccolo miracolo che troppo spesso passa in sordina. Avrebbe meritato una vera, grande chance nella sua carriera.

 

DOVIZIOSO: 7,5. Gara dal sapore amaro. Aveva la velocità per vincere e soltanto qualche piccolissima sfumatura nel momento topico della gara l’ha estromesso dalla contesa. Vedere Marquez capitalizzare ogni occasione potrebbe logorarlo ma proprio adesso, forse nel momento più difficile da due anni a questa parte, vedremo di che pasta è fatto.

 

ROSSI: 7. Altra grande gara del Dottore, immarcescibile come nessuno. È stato costantemente in lizza per il trionfo prima dello strappo finale dell’alieno Marquez, nonostante avesse fatto “a botte” con tutti in ogni singola curva per ¾ di gara. Il duello fratricida col Dovi lo butta fuori anche dal podio.

 

ZARCO 4. Lo smalto mostrato prima della firma con KTM per l’anno prossimo appare adesso decisamente scalfito. Non tira più alcun coniglio dal cilindro, appare abbastanza piatto, rinunciatario a tratti e, improvvisamente, una moto di ormai due anni fa inizia a sembrare effettivamente una moto di quasi due anni fa!

 

PETRUCCI: 2. Guida una Ducati ufficiale al 99,99% e ha tutta l’assistenza di un team factory che lo ha voluto addirittura mettere sotto contratto per il prossimo anno ma il risultato è stato pessimo. Aldilà della caduta, non è parso mai competitivo sin dal venerdì; un grande pilota deve riuscire a portare a casa il pane anche nelle giornate no e, questo, è un qualcosa che ancora gli manca.

 

Antonio Rico

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