#NoiNonEsistiamo: se anche Netflix appoggia i diritti civili e l’amore libero

Chissà cosa dev’essere passato per la testa al ministro leghista Fontana lo scorso 4 giugno quando ha pronunciato queste parole: “Le famiglie gay non esistono“, tentando, poi, un’improvvisa e grottesca retromarcia per correggere il tiro su una sparata che, a dirla tutta, è apparsa inopportuna e provocatoria fin dal primo momento. Caduta di stile o mera confessione del proprio pensiero? Poco cambia, perché al netto della sacrosanta libertà d’espressione e di pensiero (diritto costituzionalmente riconosciuto e, quindi, inappuntabile) da un rappresentante delle istituzioni era difficile aspettarsi una posizione così netta. Per lo meno non con fare così arrogante e non con una terminologia tanto scadente, volgare e popolare, quasi fosse una discussione da bar per ingannare il tempo. Bene ha fatto il sottosegretario alle pari opportunità Spadafora a rispondere a tono: “So che in una parte del governo non c’è la stessa sensibilità ma l’Italia non tornerà indietro, non si perderanno i diritti conquistati”. Insomma, la bagarre politica è appena iniziata. E così, tra sostenitori delle famiglie arcobaleno e contestatori del ministro, anche una tra le più importanti realtà giovanili ha dato il proprio sostegno alla causa. Parliamo della piattaforma digitale Netflix che, forte del successo ottenuto dalla serie tv Sense8 ha endorsato pubblicamente il Pride che si è tenuto a Milano e che ha coinvolto più di 250.000 persone.

Leggi anche: Netflix: la top 10 delle migliori serie tv

Sense 8 – per chi non lo sapesse – è una serie tv (da poco conclusasi) che, nella vastità di una trama intrigante, imprevedibile e del tutto singolare, prende una posizione netta in favore della difesa dei diritti civili delle coppie LGBT, riservando un occhio di riguardo all’amore libero, in ogni sua forma ed espressione. E vedere un prodotto commerciale – così esposto mass-mediaticamente – sposare una causa come quella sopra citata, lasciatecelo dire, non è cosa di tutti i giorni. Ci vuole coraggio, anche a costo di subirne le conseguenze che potrebbero derivarne. Ecco perché risulta facile comprendere il motivo del suo successo planetario: non solo intrattenimento, anche impegno civile. La folla pacifica, colorata e divertente che ha invaso Milano al grido di “Rainbow Is The New Black“, lo ha fatto prendendo spunto ed esempio anche da questa serie tv.

Sense8 ha sensibilizzato non poco gli utenti che hanno visto la serie – rivela il gestore della pagina facebook “Sense8 Italia”, protagonista assieme a rappresentanti di Netflix Italia al Pride meneghino – e, infatti, erano presenti in tantissimi. Molti vi hanno partecipato per la prima volta proprio perchè hanno condiviso il significato della serie e hanno voluto sfilare per un diritto sacrosanto. Il messaggio di accogliere la diversità – in ogni sua forma – credo sia stato recepito da chi ha una mentalità già aperta. Abbiamo notato che chi è chiuso come mentalità non cambia idea o non inizia a dubitare del fatto che, forse, l’amore, esattamente come l’arte, deve essere libero. Speriamo la tendenza cambi in meglio” – ha concluso.

Uno dei momenti più emozionanti, infatti, si è avuto quando dal carro di Netflix è partita la celebre hit “What’s Up” dei 4 Non Blondes, canzone di spicco della colonna sonora di Sense8, nonché uno dei brani simbolo degli anni novanta. Va detto che già da molti giorni precedenti all’evento la metro di Milano era stata tappezzata da manifesti in cui venivano richiamati i personaggi della serie tv accompagnati dalla scritta “Io Non Esisto“, in palese polemica con le dichiarazioni del ministro Fontana. Slogan – gettonatissimo – del Milano Pride è stato “Civili Ma Non Abbastanza“. Poche parole, chiare e dirette ma, soprattutto, intelligenti, per prendere le distanze da chi, nel 2018 (badate, duemiladiciotto, non milleduecento) mette la testa sotto la sabbia preferendo rifugiarsi in preconcetti e pregiudizi pur di non ammettere che l’amore è una cosa bellissima e che, come tale, va rivendicato. Con dignità e con orgoglio. Una donna può amare una donna, così come un uomo può amare un uomo. Non c’è trucco e non c’è inganno. Non c’è perversione e non c’è errore. E’ finita l’epoca della caccia alla streghe e, quindi, evitiamo di ritornarci. In ultimo grazie a Netflix e Sense8 per aver riportato l’attenzione su un tema così delicato, uscendo allo scoperto laddove in molti, invece, hanno preferito non farlo. Milano Pride 2018: una giornata memorabile.

 

Leggi anche: The Rain conquista Netflix. O, forse, no?

Leggi anche: Stranger Things, in arrivo il videogioco e altre novità

Leggi anche: La Casa di Carta torna con altre due stagioni

Leave a Reply