Trend&Moda incontra Andrea Fornari: vi presento ERA, indie e folk nel mio sound

Prosegue il viaggio di Trend&Moda alla ricerca di giovani talenti musicali italiani. Oggi vi proponiamo questa interessante intervista rilasciata da Andrea Fornari, musicista giramondo da poco tornato in Italia.

Ciao Andrea, prima di tutto, come te la passi in questo periodo?

Molto bene grazie, sono da poco rientrato in Italia e mi godo tutte le cose che mi sono mancate in questi anni trascorsi all’estero.

Ti va di raccontare ai lettori di Trend&Moda come nasce la tua passione per la 
musica?

Nasce in modo piuttosto spontaneo. Quando ero un bambino mio fratello maggiore prendeva lezioni di chitarra e studiava musica. Come molti fratelli minori volevo imitare il più grande a tutti i costi, quindi ho cominciato a imbracciare strumenti più grandi di me e suonare a stento i primi accordi. In questo modo, con il tempo, la chitarra è diventata
una delle mie più grandi passioni.

Parlaci di ERA, tuo primo album..

Ho scritto ERA in un momento abbastanza particolare della mia vita. Dopo 4 anni trascorsi in Lussemburgo ho deciso di tornare a vivere in Italia, a Torino, dove sono nato e cresciuto. Da questa decisione e questo grande cambiamento è nato il disco. Scriverlo è stato un vero e proprio viaggio alla scoperta di me stesso. Sono brani che incoraggiano l’evoluzione personale, identificano il cambiamento come opportunità di crescita personale. è stato interamente suonato e registrato da me, in casa. Questo rende il tutto ancora più personale, quando mi capita di ascoltarlo mi sembra di sentire davvero una parte di me e di riconoscere un periodo ben preciso che ho dovuto affrontare.

Il sound proposto è un mix tra indie e folk. Quali sono gli artisti a cui ti sei maggiormente ispirato?

Ultimamente ascolto qualsiasi cosa, sono sempre più curioso e ho abbandonato alcuni pregiudizi musicali che sicuramente avevo da ragazzino. Mi lascio influenzare da suoni e generi molto diversi, non credo di essermi ispirato a qualche artista in particolare. La scrittura e la produzione dell’album è durata circa un anno, in cui ho ascoltato davvero un sacco di cose, non saprei fare due o tre nomi. ciò che caratterizza la mia musica penso sia la costante presenza di chitarre acustiche, accompagnate da beat elettronici. Adoro questo binomio.

Sei stato quattro anni fuori dall’Italia. Cosa hai ricercato lontano da casa?

Niente. Mi sono trasferito per motivi legati al lavoro. Fare questa esperienza lontano dall’Italia è stato molto stimolante, il Lussemburgo si trova in pieno centro Europa, a pochi km di distanza dalle più grandi capitali europee. Si respira un’aria decisamente internazionale. Praticamente tutti parlano almeno 3/4 lingue alla perfezione, è un contesto abbastanza
diverso da quello italiano in effetti

Quali differenze hai riscontrato tra la scena underground italiana e quella estera? 

Non so se sono la persona adatta per parlare di underground.. La scena musicale “emergente”, che conosco meglio, direi che è semplicemente più “supportata” e sostenuta economicamente all’estero. A parte questo discorso, direi che sono entrambe stimolanti e ricche di talenti, composte da un numero ormai infinito di artisti che hanno più o meno tutti lo  stesso obiettivo; essere sempre meno underground.

Progetti per il futuro? 

Sicuramente un singolo in italiano.

Grazie per la disponibilità, a te le ultime parole per salutare i lettori di Trend&Moda.. 

Grazie a voi per lo spazio che mi avete offerto. Se state per affrontare un grande cambiamento, che magari vi spaventa e vi toglie il sonno, provate a buttarvi e a lasciarvi andare.

 

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