Due aziende ormai diventate leader nel settore degli smartphone e della tecnologia mobile; unica pecca: l’originalità.
Proprio per questo l’azienda Californiana ha citato in tribunale la concorrente società Coreana accusandola di aver copiato palesemente, violando così alcuni brevetti, il proprio smartphone, l’iPhone.
A sua volta Samsung ha citato la Apple per mancato pagamento delle royalty (pagamento di un compenso al titolare di un brevetto o proprietà intellettuale con lo scopo di poter sfruttare quel bene per fini commerciali).
Il giudice Koh, quindi, aveva chiesto alla Apple delle prove che dimostrassero l’originalità del design dell’iPhone; ed è stato subito compiaciuto da Cupertino che si è precipitata in aula con tantissimi prototipi, che risultano essere stati costruiti in date precedenti all’uscita degli smartphone Samsung.
Pochi giorni fa, sempre Koh, aveva chiesto alle due società di incontrarsi e trovare un accordo. Peccato che i due CEO, Tim Cook e Oh-Hyun Kwon, tramite telefono non siano arrivati ad una soluzione.
Non avendo raggiunto un concordato, la corte è stata richiamata in giudizio a decidere chi delle due avesse ragione.
Poco prima della mezzanotte, alle 23:35 ora italiana, 2:35PM ora locale, del 24 agosto, il verdetto fortunatamente è stato raggiunto.
La corte ha decretato la violazione di Samsung di 8 brevetti: ‘381, ‘915, ‘163, ‘381, D’677, D’087, D’305, ‘889.
Mentre la Apple, con grande sorpresa, non ha violato nessun brevetto tra quelli citati dalla società Coreana, tranne uno per iPod Touch.
Quindi tirando le somme, Samsung deve ad Apple $ 1.049.343.540 che in euro sono circa 838 milioni. Invece la Apple deve NIENTE alla Samsung.
Ovviamente il caso non si conclude qui, infatti Samsung probabilmente si appellerà, e secondo quanto affermato dal giudice Koh, Samsung entro il 20 settembre dovrà rielaborare tutto per poter avviare una ingiunzione preliminare.
Antonino Marano