Crollo delle vendite natalizie. Mai così da venti anni. Il grido disperato del commercio italiano

Primi bilanci sugli acquisti natalizi e purtroppo i numeri confermano il trend negativo della nostra economia. Un Natale dalle spese ridotte all’osso, mai così negli ultimi 20 anni. Gli italiani in questi giorni hanno speso poco, pochissimo. Soltanto nei due giorni prima di Natale lunghe code davanti al banco del pesce, della carne, dei prodotti tipici per le feste. Per il resto solo dati negativi. Via spese superflue, eliminate le griffe, i gioielli, i viaggi, ma anche tecnologia, accessori e abbigliamento. Via i regali inutili. Ma quali sono quelli utili? Nessuno. Si spende solo per i momenti conviviali con parenti e amici, a casa di parenti e amici. Natale con i tuoi, dice il proverbio, e Pasqua pure se continua così! Secondo Codacons i consumi legati alle feste si sono ridotti di quasi la metà. Nelle prime due settimane di dicembre si è registrato un crollo delle vendite di almeno il 10-12 per cento sullo stesso periodo dell’anno scorso. Eppure le festività di Natale rappresentano la principale occasione di acquisto per le famiglie, generando ingenti volumi d’affari in tutti i settori. Negli ultimi anni però a causa della crisi economica e della progressiva perdita del potere d’acquisto dei cittadini, si è registrato in Italia un crollo vertiginoso dei consumi natalizi, calati dal periodo pre-crisi ad oggi addirittura del 42,7%. E’ il Natale della disoccupazione, dell’emarginazione sociale, della mancanza di fiducia da parte dei giovani, dei tanti dubbi e delle poche certezze. I commercianti propongono merce con sconti, i negozi sono aperti fino a tardi, la gente gira, guarda, è tentata dalle mille proposte ma resiste. Ha girato quasi a vuoto Babbo Natale sui tetti e nei camini delle nostre città. Gianluca Rubeo

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