Questo Mondiale 2018 non s’ha da fare. Obiettivo non centrato da parte degli azzurri. Si arresta così la corsa dell’Italia verso #Russia2018 dopo un match ben giocato in cui non ha però trovato la via del gol contro una Svezia modesta e mai pericolosa che non si qualificava da oramai 8 anni. Nessuna risposta all’ultima chiamata per gli azzurri che non faranno parte dei #Mondiali2018 dopo quasi 60 anni. Risale infatti al1958 l’unica edizione dei Mondiali che non è stata giocata dall’Italia insieme alla prima, nel 1930, a cui si rifiutò di partecipare. Due i gol di scarto che avrebbero permesso alla squadra di Ventura di accedere alla fase a gironi della Coppa del Mondo dopo la sconfitta rimediata a Stoccolma per 1 a 0. Non solo una disfatta morale per l’intero Paese ma una perdita che porterà ripercussioni a tutte le latitudini. Quanto costerà all’Italia mancare alle qualificazioni? L’Italia dice addio ad una fetta consistente dei 345 milioni che la Fifa dividerà tra le varie federazioni che si sono qualificate. Rinuncia, inoltre, a tutti i premi previsti dalla competizione: 8.2 milioni di euro per l’ingresso nella fase dei gironi, 3.4 milioni per il raggiungimento degli ottavi di finale, 3.5 milioni per la qualificazione ai quarti di finale, 7 milioni per la semifinale, 10.6 milioni per la vincente della finale. A risentirne sarà anche il campo degli investimenti pubblicitari a supporto della Nazionale; nel 2016, per esempio, il numero complessivo dei telespettatori che hanno assistito a programmi con immagini e contenuti delle nazionali di calcio è stato pari a 1.7 miliardi di contatti, garantendo agli sponsor Figc circa 207 ore di esposizione televisiva. Probabili ricadute toccheranno anche le valutazioni di mercato dei top player azzurri. Senatori come Buffon, Barzagli e De Rossi, inoltre, sono pronti ad abbandonare definitivamente la maglia azzurra. Un incubo quindi che è diventato realtà. La prossima partita ufficiale con la maglia azzurra si disputerà tra 16 mesi, il tempo giusto per digerire questo amaro boccone e forse per ritrovare le giuste energie per ripartire.