L’avvertimento è chiaro e preciso: non usate la foto di un’altra persona per il vostro profilo facebook. Incorrereste nel reato di “sostituzione di persona” (art. 494 cod.pen.) andando incontro a una sicura condanna. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, infatti, ha multato una ragazza di Pordenone di 3.750 euro (da pagare in 30 mesi) rea di essersi appropriata della foto di un’altra persona per usarla come immagine profilo sul proprio account facebook. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza che arriva a pochi giorni dall’annuncio di un maggiore controllo sulla “privacy” degli utenti e, soprattutto, sulle “fake news” che infestano il famoso social network. Dal prossimo 25 maggio, infatti, entrerà in vigore il nuovo regolamento generale europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Nel bene o nel male il capolavoro digitale di Mark Zuckenberg fa sempre discutere, ma una cosa è evidente: tutelare la privacy dell’individuo è una necessità impellente e, come tale, fa affrontata. Con decisione, se serve.