Occhio non vede, partito non duole: quelle vecchie glorie nascoste nel cilindro

Qualche giorno fa, durante la trasmissione televisiva “Coffee Break” su La7, Berlusconi, alla domanda su chi fosse un politico a cui avrebbe voluto fare un complimento, ha risposto: “a Renzi, perché ha saputo tagliare i legami del Pd con l’ideologia comunista”. Ironicamente, si potrebbe dire che lo statista di Rignano sull’Arno ha mantenuto almeno uno dei “vecchi costumi”, riadattandolo per fortuna al sistema democratico: parlo del trucco dell’oblio. Mi spiego meglio: il Partito Democratico non conosce esili e non confina nessuno nel lontano freddo siberiano ma rende impossibile alle telecamere trovare i personaggi che sono divenuti scomodi nonostante un tempo, proprio davanti alle stesse, quei personaggi “ruggissero” sprezzanti. Prendiamo un caso eclatante: Maria Elena Boschi. Dopo la sconfitta al referendum del 4 dicembre 2016, ha drasticamente ridotto il numero delle apparizioni televisive, cosa che prosegue ancora adesso; di certo è anche per i fatti del caso Banca Etruria e per il raro “dono”, da essi ereditato, di sollecitare una riduzione del consenso elettorale quasi ad ogni frase pronunciata.. che è poi il motivo della sua quasi completa sparizione. Poi si, mi potreste obiettare che lei lontano e al freddo ce l’hanno mandata, ma Bolzano non è mica la Siberia: al contrario, solo lì può trovare riparo.. forse non dal freddo, ma certamente da qualcos’altro. Fatto sta che sembra scomparsa dai radar. Delle vicende che l’hanno vista protagonista ci si sta via via dimenticando, come se si dovesse sempre andare avanti perché tutto il resto è ormai roba del passato.. cosa ottima col voto alle porte.

C’è però un nuovo esempio: Ettore Rosato. “Rosato chi?” potremmo dire, rubando un’espressione renziana (Stefano Fassina la ricorda bene). Nei mesi in cui i partiti discutevano per la realizzazione di una nuova legge elettorale, quando cominciò a serpeggiare il termine ‘Rosatellum’, l’onorevole era spesso nominato e pubblicizzato un po’ ovunque come una sorta di “Stephen Hawking” delle procedure di voto. Per chi ha buona memoria, e non ne occorre nemmeno molta, nella puntata di “di Martedì” andata in onda il 5 dicembre dello scorso anno, l’on. Rosato descriveva la propria legge elettorale come la migliore possibile in quelle circostanze.. e per creare una cosa così brutta, forse era in corso la Terza Guerra Mondiale e se n’era accorto solo lui! Ora che il Rosatellum è disprezzato all’unanimità (meritatamente, direi), deputati e senatori renziani hanno iniziato a sostenere la tesi del “non abbiamo voluto quella legge”, nonostante l’approvazione forzata con ben otto voti di fiducia sembrerebbe dire il contrario. Ed ecco che infatti.. Rosato? Si vede più in giro? Volendo contraddire me stesso, potrei dar adito al sospetto che dentro la tuta del finto astronauta “Starman”, alla guida della Tesla che ora viaggia nello spazio, non ci sia esattamente un manichino..!

Ma.. scherzi a parte, è proprio un bel trucco quello dell’oblio: riesce a far credere a palesi bugie via via che passa il tempo, riesce a far dimenticare alcuni guai che allontanano il consenso. Ma la politica non è uno spettacolo di magia e un trucco alla fine è solo un trucco. Chissà in quale cilindro è nascosto adesso Rosato, mentre prepara il posto per qualche altro “assistente di scena” che, presto o tardi, gli farà compagnia. Perché Renzi è così: è un mago. Peccato abbia già dichiarato che non si ritirerà dalla politica in caso di sconfitta alle elezioni del 4 marzo. E peccato davvero: quello si.. che sarebbe un bel trucco. Massimiliano Di Paolo

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