Dopo il filmato mandato in onda da Le Iene, Don Michele Barone tenta di difendersi dalle gravi accuse di molestie sessuali nei confronti di minori che pendono sul suo capo. Ma è come arrampicarsi sugli specchi, tutto vano. Incastrato dalle testimonianze delle stesse ragazzine vittime di violenza, il prete ha provato a difendersi scaricando la responsabilità delle sue infami gesta sul vescovo della diocesi di Aversa, Mons. Angelo Spinillo. Secondo quanto riportato da “Il Mattino”, durante l’interrogatorio dinanzi al gip Ivana Salvatore, avrebbe dichiarato che quest’ultimo era al corrente di tutto, sia degli “esorcismi” che degli abusi, arrivando addirittura a chiedere la scarcerazione. Quasi che l’accaduto fosse normalità, quasi non avesse commesso alcun reato deplorevole come quelli che gli sono contestati.
In attesa di ulteriori sviluppi, ecco la testimonianza di una ragazza di 30 anni, vittima di Don Michele Barone:
“Don Michele mi “benediva” tutti i giorni. Alzava la mia maglia, mi sbottonava il reggiseno e i pantaloni facendomi restare quasi nuda davanti agli adepti, circa 1500 persone. Mi toccava il seno, i glutei e l’inguine per farmi venire il ciclo mestruale. Mi prescriveva le flebo di glucosio e mi ordinava di fare il bagno. Poi, quando ci recavamo in pellegrinaggio a Mediugorje, a Lourdes e a Fatima, io dormivo con lui. Io da un lato e un’altra ragazza con il perizoma dall’altro. Lui sempre al centro”