Chiara Francini si confessa ai nostri microfoni. So chi sono e quanto valgo: dal cinema al teatro ai romanzi di successo

Chiara Francini è, senza mezzi termini, un concentrato di talento, simpatia, carisma e voglia di vivere. Lo si evince da come parla, da come si muove, da come si racconta. Per lei la vita è un’opera d’arte, ricca di sfumature e prove da affrontare e superare. Eclettica per natura, sempre desiderosa di cimentarsi in nuovi campi e di mettersi alla prova, si è lasciata andare a questa piacevole chiacchierata dandoci, inoltre, anche qualche interessante novità. Buona lettura.

Prosegue con successo il tour di “Due”, commedia teatrale che porti sui palchi di tutta Italia con Raoul Bova. Qual è, secondo te, la forza di questo spettacolo?

Sinceramente? Credo sia un affresco di ciò che vuol dire stare in coppia al giorno d’oggi. Il pubblico si rivede nei due innamorati che decidono di sposarsi dopo anni di convivenza. Questa decisione provoca nel personaggio da me interpretato tutta una serie di domande, le stesse che, probabilmente, si pongono gli spettatori. Davanti a un affresco la reazione è quella di restare ammirati ma, passato lo stupore, subentrano gli interrogativi e le riflessioni. Ed è esattamente ciò che avviene davanti questa pièce.

Possiamo, quindi, affermare che il feeling che si instaura con lo spettatore è la chiave del suo successo

Si, credo proprio di si. Ciò che attira e piace di questa commedia è che lo spettatore pensa che si parli di lui. La vive in prima persona. L’affezione e il divertimento sono strettamente connessi al fatto che ci si possa rivedere.

Da poco più di un anno è uscito il tuo primo romanzo che, con le sue otto ristampe, ha fatto breccia nel pubblico italiano. Quale credi sia il segreto di questo boom? 

In realtà ho scritto una storia che mi sarebbe piaciuto leggere: una storia di famiglia e amicizia con lo stile che rispecchia ciò che sono. Ho attinto dalla mia vita e, da questo punto di vista, il libro è una sorta di contenitore della stessa e di ciò che ha carpito la mia attenzione. Credo sia piaciuto così tanto perché tratteggia dei personaggi che hanno consapevolezza dei loro limiti e delle loro imperfezioni che, però, sono anche sinonimo di originalità. Nel senso che anche Chiara, la protagonista, è una donna imperfetta, ne è consapevole, ma l’insegnamento dei genitori è che un amore deve essere felice, non perfetto. La perfezione non esiste, essere l’essere perfettibile. Un po’ come tutti noi, imperfetti ma perfettibili. L’essere umano è imperfetto. Scusa il gioco di parole, ma si capisce lo stesso, no? (ride, ndr)

Tra le sue pagine, anche se di riflesso e non direttamente, vengono trattati temi complessi come l’omosessualità e le unioni civili..

Se ne parla ma non direttamente, è vero. Ciò che mi interessava venisse fuori era la normalità di questa famiglia. Amore, dedizione, passione, tutti elementi che esulano dalla sessualità. La famiglia è come gli angeli: asessuata. Non ho trattato il tema dell’omosessualità ma quello della famiglia. E l’ho fatto nel modo che ritenevo potesse essere più idoneo.

Cinema, fiction, televisione e teatro. Per chiudere il cerchio manca l’ambito musicale. Hai in mente di colmare questa lacuna?

Attento, non solo la musica… (ride, ndr). Diciamo che è un campo che ho esplorato, anche se in maniera non approfondita come gli altri. Credo, però, che sia un compendio, un qualcosa che aiuta e rende più ricca la mia attività principale. Sono intonata, non me la cavo male, però…dai, meglio fare altro.

Che idea ti sei fatta del caso Weinstein e degli scandali sessuali che affliggono il mondo dello spettacolo?

Credo che ognuna debba essere profondamente consapevole di ciò che è. Personalmente non mi sono mai trovata in situazioni che non sapevo gestire, quindi, nonostante sia un’attrice e faccia parte di questo mondo da tanto tempo, nessuno mai è stato meno che gentile o garbato nei miei confronti. Non so dire, però, se dipenda dal fatto di essere stata fortunata o semplicemente dalla sicurezza che ho perché so chi sono e da dove provengo, ma non mi sono mai messa in situazioni difficili.

Credi che questo fenomeno venga trattato nel mondo giusto?

Io sono dalla parte delle donne, sempre e comunque. E’ giusto sottolineare una serie di dinamiche che non fanno necessariamente parte solo di questo mondo ma dell’intero universo che ci circonda. Mi batto per le nostre cause, perfettamente consapevole che tra noi e gli uomini ci sono evidenti differenze…

In che senso?

Nel senso che noi dobbiamo essere più empatiche, più veloci, più dedite al sacrificio. Dobbiamo necessariamente essere più coriacee rispetto agli uomini. Detto questo la consapevolezza di ciò che si è la conditio sine qua non per capire la realtà che ci circonda e le situazioni nelle quali ti imbatti. E’ essenziale parlarne, sono situazioni dolorose che segnano in maniera indelebile chi le ha subite.

Concludiamo con un qualcosa di positivo. So che hai in serbo una sorpresa per tutti i tuoi fan. Devi darci assolutamente qualche informazione in più..

E va bene, mi sbilancio un pochino. L’8 maggio uscirà il mio secondo romanzo dal titolo “Mia madre non lo deve sapere”. Parla del rapporto tra madre e figlia. Ma non ti dico altro perché lo sto ancora scrivendo (ride, ndr). Federico Falcone

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