Cinque continenti più uno..di plastica! E’ il momento di dire basta!

Alcuni di voi avranno sentito parlare della Pacific Trash Vortex, ovvero dell’ormai tristemente noto come continente di plastica, un accumulo di plastica, di rifiuti che gravita perennemente per via delle correnti al centro del Pacifico Settentrionale, la grandezza di questo ammasso di pattume è stato possibile stimarlo solo dopo undici anni dalla sua scoperta, 21 mila tonnellate di peso con un’estensione di qualche Km di metri quadrati, un’enormità. Questo è solo l’esempio più estremo di quello che stanno diventando i nostri mari, ovvero il cestino della spazzatura  dell’umanità, dove vengono riversati nell’impunità più assoluta centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti al giorno. È per questo che proliferano sempre di più le campagne di sensibilizzazione, l’ultima che, riguarda il nostro paese è targata Legambiente. Ha preso il via il primo marzo e si concluderà il 30 settembre, una campagna che ha lo scopo di coinvolgere il consumatore rispetto al tema di marina litter (spazzatura marina),come fase finale avrà la scelta di dieci spiagge italiane da ripulire dai rifiuti con una pulizia straordinaria, i promotori dell’iniziativa oltre Legambiente saranno anche Carrefour e Procter & Gamble .

Iniziative salutari, perché spesso si sottovaluta l’emergenza in atto nei nostri mari, perché “invisibile” ai nostri occhi, perché lontana dalla nostra quotidianità, ma si è calcolato che ogni giorno nei nostri oceani vengono riversati i tra gli 8 e i 12 milioni di rifiuti, spesso rifiuti non biodegradabili, che compromettono la flora marina  e contribuiscono anche a peggiorare le condizioni delle specie marine. Non migliori sono le condizioni delle spiagge italiane, su 62 spiagge prese in esame che compongono una superficie di 170 piscine olimpioniche, Beach litter sono state rinvenuti 670 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia. Se non si interverrà in maniera decisa, secondo le più recenti proiezioni scientifiche, nel 2050 in mare ci saranno più rifiuti di plastica che pesci.  Il Mediterraneo è una delle aree più colpite al mondo: secondo l’Unep, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la protezione dell’ambiente, ogni giorno confluiscono dentro le sue acque 731 tonnellate di rifiuti. È un dovere sensibilizzare la popolazione su questa tematica, prima che sia troppo tardi, prima che il conto sia troppo salato per tutti noi, salinità che in questo caso non sarà però data dalla salsedine marina. Domenico Corsetti

Leave a Reply