Sabato abbiamo assistito alla vittoria di Vincenzo Nibali nella Milano-Sanremo una delle corse di un giorno definite classiche, quelle di maggior prestigio e storia. Lo ha fatto con un capolavoro, solo così si può definire la sua corsa e le sue parole nel post gara che lo testimoniano: “Non lo so nemmeno io cosa ho fatto, oggi correvamo per Sonny Colbrelli. Io dovevo seguire, ho visto il vuoto e ho accelerato, ho visto subito che avevo 20″ di vantaggio e non mi sono mai più girato. Ho proseguito fino alla fine e, solo a 50 metri dal traguardo, mi sono goduto questa vittoria. Non pensavo di vincere, perché non ero velocissimo. Penso di avere fatto qualcosa per la storia, me la gusterò piano piano“.
È stata un’impresa quella del corridore siciliano, perché la Milano-Sanremo è storicamente una corsa per velocisti, Nibali invece attaccando sul Poggio è riuscito a resistere fino al traguardo. L’ultimo km è stato lunghissimo, con le immagini televisive che mostravano le fauci del predatore (l’intero gruppo) che si avvicinava inesorabilmente alla preda, cioè Nibali, metro dopo metro, ad un certo punto sembrava sul punto di inghiottirlo, ma il nostro campione è riuscito a tagliare per primo il traguardo.
La sua impresa è resa ancora più grande dal fatto che Vincenzo Nibali è un corridore che nella sua storia ha vinto anche dei Grandi Giri, infatti tra le sue vittorie annovera:2 Giri d’Italia (2013,2016) 1 Tour de France (2014) 1 Vuelta di Spagna (2010) è stato 2 volte vincitore dei Campionati italiani (2014-2015) e ha vinto per due volte anche un’altra grande classica, ovvero ll Lombardia (2015-2017). Non possiamo dimenticare anche il secondo posto dell’anno scorso alla Vuelta di Spagna, che in base all’esito della vicenda positività che sta investendo Chris Froome potrebbe tramutarsi in vittoria in caso di squalifica del corridore del Kenya. La sua storia, la sua impresa di sabato hanno fatto si che addirittura Eddy Merckx, denominato il cannibale per la sua capacità di vincere sia i grandi Giri che le classiche di un giorno, lo chiamasse subito dopo la fine della corsa, con Nibali che ha raccontato cosa si sono detti nella telefonata: “Mi ha detto: “Complimenti, Vincenzo. Hai fatto una grande cosa te la meriti tutta. Bravo!”. Eddy qui ha vinto tante volte, sette mi sembra. Lui è l’unico che ha vinto qualsiasi cosa e ancora oggi ha l’occhio esperto, sa giudicare se uno fa qualcosa di eccezionale”.
È un corridore amato dal pubblico, soprattutto per le sue posizioni contro il doping, che sta anno dopo anno sporcando l’immagine di uno sport che un tempo era sinonimo di fatica e eroismo. Ora il pubblico ha perso la fiducia, ma non in lui che ha sudato ogni sua vittoria,ottenendo anche molte sconfitte, ma mostrando a tutti la sua umanità, la sua dignità anche nella sconfitta, mostrando di non essere un robot, di avere momenti di picco e momenti in cui la gamba non gira. È l’unico ciclista italiano dopo Gimondi ad aver vinto la tripla corona, ovvero Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna, il suo idolo da ragazzino era Marco Pantani, come per ogni bambino di quella generazione, idolo che ha sempre difeso, sottolineando che non fu mai fermato per doping, ma solo per ematocrito alto. Vincenzo Nibali sei nella storia del ciclismo e come piace dire a te: ”il ciclismo è libertà”.
Domenico Corsetti