La politica, a volte, nonostante le differenze ideologiche o di pura propaganda, riesce a trovare un punto comune per il bene dei cittadini. Ad esempio, quanto accaduto in Umbria è interessante e costituisce un importante precedente. Qui, la prima commissione ha approvato all’unanimità la proposta di legge (frutto di una “fusione” tra le proposte dell’ufficio di residenza (regione a guida Pd), del disegno di legge dei consiglieri del Movimento 5 Stelle e, infine, delle indicazioni fornite dall’associazione degli ex consiglieri regionali) che stabilisce una riduzione – solo temporanea con durata triennale – degli emolumenti del 5% per coloro che hanno un vitalizio fino a 1000 euro. Si arriva all’8% per quelli che oscillano tra i 1000 euro e i 2000 euro, al 10% per la soglia che va dai 2 mila ai 4 mila, al 12% per la parte tra i 4 mila e i 6 mila euro e al 15% per emolumenti sopra i 6 mila euro. L’atto, che come già detto prende vita da un disegno di legge dei 5 stelle e da una proposta della maggioranza PD, prevede un risparmio annuale di oltre 300 mila euro e di circa un milione di euro nel triennio di applicazione. Questi risparmi saranno destinati a finanziare politiche a favore delle fasce di popolazione a maggior rischio di esclusione sociale.
Al vaglio ci sono anche altre proposte aggiuntive presentate dai penta stellati, come ad esempio la sospensione del pagamento dell’assegno a seguito di interdizione perpetua dai pubblici uffici, il divieto di cumulo degli assegni vitalizi con analoghi istituti, e altre proposte. Che però la Prima Commissione ha preferito congelare, visto che in altre Regioni proposte simili sono state oggetto di ricorsi, quindi prima di procedere alla loro votazione si preferisce attendere il responso di questi procedimenti,anche questo a dimostrazione di un procedimento ben studiato. Questo taglio segue quello già applicato nella Regione Umbria per i Consiglieri ancora in carica, quindi una Regione che da questo punto di vista cerca di essere da esempio per tutte le altre.