Accadde oggi: 70 anni fa l’Italia al voto per la prima volta. A spuntarla fu la Democrazia Cristiana.

Il 18 Aprile del 1948 si svolsero in Italia le prime elezioni politiche, dopo quelle di due anni prima per la definizione dell’Assemblea Costituente con relativa entrata in vigore della Costituzione Italiana. Le storiche elezioni, che avrebbero formato il primo parlamento repubblicano della storia tricolore, si svolsero in un clima tutt’altro che facile. E’ bene ricordare, infatti, che l’Italia stava rialzando la testa dopo il sanguinoso conflitto mondiale che tanti giovani aveva strappato alle madri. Tutto questo portò a una campagna elettorale durissima e accesa in cui agli attacchi verbali, spesso e volentieri, si alternavano quelli fisici. C’erano in gioco la libertà e la democrazia di un paese, elementi che oggi, nel 2018, possono apparire ai nostri occhi come scontati o banali ma che, allora, avevano un’importanza vitale per le sorti della nazione. I due maggiori contendenti di quella campagna elettorale furono: La Democrazia Cristiana con  i suoi alleati centristi e il Fronte Democratico Popolare.

La Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi poté contare sul’appoggio del clero (endorserment, ovviamente, non ufficializzato anche se palese). Infatti la nascita dei comitati civici, nati per volontà del presidente dell’azione cattolica Luigi Gedda, con l’accordo non troppo tacito di Papa Pio XII, si rivelò determinante per la vittoria dei centristi, estendendo la sua influenza anche nei decenni a venire. Il loro maggiore antagonista era come detto il Fronte Democratico Popolare, contenitore che racchiudeva il Partito Comunista Italiano e il Partito Socialista Italiano. Tra i due schieramenti volarono insulti. Il FDC il cui maggiore esponente era Palmiro Togliatti, accusava la DC di voler affamare con le sue politiche di rigore la popolazione; a sua volta il partito di De Gasperi accusava il Fronte Democratico Popolare di voler aprire le porte ad una rivoluzione comunista in Italia, come accaduto pochi mesi prima in Cecoslovacchia. L’affluenza alle urne fu un plebiscito, il 92,23% degli aventi diritto al voto lo esercitò, il successo ottenuto dai “partiti cattolici” fu però oltre le previsioni, netto:

Democrazia Cristiana, 12.740.042 votanti pari al 48,51% con 305 seggi

Fronte Democratico Popolare, 8.136.637 votanti pari al 30,78%  con 183 seggi

Unità Socialista, 1.858.116 votanti pari al 7,07% con33 seggi

Blocco Nazionale, 1.003.727 votanti pari al 3,82% con 19 seggi.

Questi furono i quattro partiti più votati, così nacque il primo parlamento Repubblicano italiano

Domenico Corsetti

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