Come finisce la plastica in mare? E’ davvero colpa di chi non fa la raccolta differenziata? Non secondo Greenpeace

Inciviltà, incuria, mancanza di controlli? In che modo tutta questa plastica finisce in mare? È davvero colpa di chi non fa la raccolta differenziata? La verità è che se il mare è pieno di plastica la colpa è soprattutto di chi per profitto continua a produrla, venderla e utilizzarla, anche se non necessaria e non riciclabile. Lo avrai visto al supermercato o nei negozi: imballaggi ridicoli avvolgono ormai tutto quello che viene venduto, e articoli usa e getta fanno parte della nostra quotidianità. Per anni ci è stato detto che riciclare la plastica è la soluzione. Ma dal 1950 solo il 9% della plastica prodotta è stata correttamente riciclata. La produzione mondiale di plastica è aumentata così tanto che, se anche tutti facessero correttamente la raccolta differenziata, riciclare tutta questa plastica sarebbe semplicemente impossibile. Per questo stiamo chiedendo alle grandi aziende come Coca-Cola, Pepsi, Nestlé, Unilever, Procter & Gamble, McDonald’s e Starbucks di ridurre drasticamente l’utilizzo di contenitori e imballaggi in plastica monouso.

Pochi giorni fa il Sindaco delle Isole Tremiti ha deciso di vietare su tutte le isole dell’arcipelago l’utilizzo di stoviglie e contenitori in plastica non biodegradabile. Un provvedimento estremo, emanato per salvare il mare di queste stupende isole, che in base ai risultati dei campionamenti che abbiamo condotto la scorsa estate, risulta tra i più inquinati da microplastica insieme al mare di Portici. Riciclare è sicuramente un gesto importante ma la responsabilità di questo disastro non può essere scaricata solo sui cittadini!

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