Si chiama Hannes, l’ultimo gioiello dell’innovazione tecnologica nel campo delle protesi. È stata presentata a Roma il 10 maggio, in una conferenza stampa tenuta presso il Parlamentino Inail di via IV Novembre, la nuova mano protesica di derivazione robotica, ritrovato della Rehab Technologies Lab. Un laboratorio congiunto nato nel 2013 dalla collaborazione tra Inail e l’Istituto italiano di tecnologia (IIT). Il nome della mano robotica è Hannes, in omaggio al professor Hannes Schmidl, che è stato anche il direttore tecnico del centro protesi Inail di Vigoroso di Budrio, a cui si deve la prima protesi mioelettrica Inail-ceca del 1965.
Le caratteristiche di questo ritrovato tecnologico, i suoi punti di forza sono una maggiore durata delle batterie, migliore performance nella presa, un costo decisamente ridotto di almeno ¼ rispetto alle normali protesi. Ma soprattutto permetterà, senza sottoporsi ad intervento chirurgico la possibilità di riprendere il 90% della funzionalità perduta,insomma un vero e proprio gioiello per chi a causa di un incidente ha subito l’amputazione dell’arto superiore. Il team Iit-Inail soprattutto evidenzia come il sistema DAG-Dynamic Adaptive Grasp (da loro brevettato) permetta una presa maggiore, queste le dichiarazioni della conferenza:” conferisce alla mano protesica la capacità di afferrare gli oggetti adattandosi alla loro forma e di resistere alle eventuali sollecitazioni esterne, perseguendo l’obiettivo di replicare la gestualità e la funzionalità dell’arto naturale, utilizzando un singolo motore”, che non sottopone tra l’altro la batteria ad un consumo eccessivo visto che la durata è stimata su un’intera giornata per una carica. “il pollice, in particolare, è orientabile in tre diverse posizioni e rende possibili i tipi di prese necessarie nella vita di tutti i giorni: ‘pinch grasp’, pollice e indice in opposizione, per manipolare oggetti di piccole dimensioni come una penna o un chiodo, ‘power grasp’, una presa che consente di spostare oggetti di peso elevato, fino a circa 15 chilogrammi, e ‘lateral grip’, per afferrare oggetti molto sottili come fogli o carte di credito“.
Insomma una nuova scoperta, frutto di anni di studio e ricerca che migliorerà di sicuro la vita di moltissime persone.