Andare a lavoro in bici in tutta sicurezza, senza rischiare incidenti, e poter usare i mezzi pubblici senza code e disagi è, per molti cittadini, soprattutto se romani, ancora un miraggio. Greenpeace ha condotto un’indagine sulla mobilità di 13 grandi città europee, confrontando sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici e mobilità attiva. E Roma è all’ultimo posto della classifica, peggio di Mosca e di Budapest. E spetta sempre alla nostra Capitale il triste primato europeo del maggior numero di morti in incidenti stradali tra pedoni e ciclisti. “Siamo il fanalino di coda, ma noi non siamo cittadini di serie B! Abbiamo diritto ad una mobilità sostenibile e accessibile” dichiara l’associazione che si batte per la protezione ambientale. Per questo stiamo portando avanti una campagna per chiedere ai sindaci di quattro grandi città Italiane di compiere scelte rapide per favorire una vera “rivoluzione urbana” . A Roma, come in molte altre città del paese, mancano politiche intelligenti per rendere efficiente il trasporto pubblico, e investimenti in infrastrutture per la mobilità pedonale e ciclistica. Eppure anche grandi metropoli come Madrid (che ha reso le sue strade molto più sicure) e Parigi (dove si cammina e si pedala molto più che a Roma) hanno avviato grandi cambiamenti, di cui beneficiano i loro cittadini e il clima del pianeta. Le promesse non bastano più: servono impegni concreti! Vogliamo città a misura d’uomo non di auto!