Per esserne certi bisognerà aspettare il 7 giugno quando la UEFA stabilirà le sanzioni per il Milan ma ormai sembrano esserci pochi dubbi: il club rossonero va verso l’esclusione dalle coppe internazionali. La dirigenza del Milan, con Fassone a capo, sta cercando in questi giorni di convincere la UEFA in tutti i modi ad essere clemente. Sembra ormai chiaro che il bersaglio sia soprattutto il proprietario Yonghong Li, per questo i vertici rossoneri ed i loro avvocati stanno pressando l’organo internazionale per considerare il Milan in quanto squadra e non come proprietà cinese e tutto ciò che ne deriva. A spaventare la dirigenza è il precedente della Dinamo Mosca che 3 anni fa fu esclusa dalle coppe per 4 stagioni, decisione che portò la squadra russa verso una crisi finanziaria e tecnica culminata con la prima retrocessione in seconda divisione della sua storia.
Se Li non bonificasse i 10 milioni dell’aumento di capitale entro lunedì, se ne dovrà fa carico il fondo Elliott e, a quel punto, scatterebbero i termini finali (dovrebbero essere 15 giorni) concessi al cinese per rimborsare il fondo USA. Se poi i cinesi dovessero bucare anche questa scadenza, il Milan passerebbe nelle mani di Elliott con circa quattro mesi di anticipo rispetto ad ottobre. Elliott avrebbe poi il compito di trovare un nuovo acquirente ed il più quotato sembra poter essere l’imprenditore statunitense Stephen Ross, proprietario dei Miami Dolphins (franchigia NFL), disposto a pagare 450 milioni per il pacchetto di maggioranza, più una buonuscita per Li. Quest’ultimo però ha sempre rispettato tutte le scadenze, gli stipendi sono sempre arrivati puntuali e finché continuerà a pagare le rate non sarà possibile avviare nessun cambio di proprietà. Oltre ai 10 milioni entro lunedì, Li dovrà versarne altri 30 entro fine giugno, oltre ad assicurare a Fassone e Mirabelli un buon budget per fare mercato.
Non si preannunciano giorni facili per il club rossonero, che dovrà programmare la prossima stagione subendo il rischio di perdere molti giocatori che senza Europa League potrebbero essere scontenti. I nomi più caldi in uscita sono quelli di Donnarumma e Suso, col secondo che ha una clausola relativamente bassa, pari a 38 milioni. Il mercato in entrata rimarrà invece fermo fino a quando Fassone non risolverà la questione con la Uefa e le varie trattative potrebbero saltare a favore di una concorrenza che non soffre queste problematiche. Un altro grande problema che deriverebbe dall’esclusione dalle coppe europee sarebbe la perdita di appeal e quindi la certezza di non riuscire a ingaggiare giocatori internazionali di primo livello, dovendosi accontentare di giocatori funzionali a basso prezzo: non a caso il Milan ha messo gli occhi su Badelj (parametro zero) e Politano. Tutto rimandato quindi al 7 giugno, dove si capiranno le prossime mosse del club rossonero.
Lorenzo Milella