Da qualche ora si è concluso il Grande Fratello. Finalmente, verrebbe da dire. Perchè il reality show più famoso al mondo (o, forse, solo in Italia) ogni anno che passa riesce nell’ardua impresa di regredire sotto tutti i fronti: dai concorrenti – incredibilmente incapaci di ritagliarsi un ruolo all’interno dell’opinione pubblica – ai contenuti, banali, falsi, montati come il più provinciale dei teatrini, fino alle accuse di razzismo, bullismo e sessismo che hanno contornato la quindicesima edizione. Speriamo l’ultima. A ciò si aggiunga la mancanza di una seppur minima forma di qualità televisiva proposta dalla produzione e il gioco è fatto. Il GF15 è stato un disastro. Senza mezzi termini. L’annata appena conclusasi, poi, è stata la più discussa di tutte.
Era lecito immaginarlo, però, vista la totale assenza di originalità nel format, vista la concorrenza sulle altre reti e, in ultimo, vista anche la presenza di una conduttrice non esattamente amata dagli italiani. Se la prima, storica, edizione, fu un simpatico esperimento antropologico-sociale di convivenza sotto i riflettori, tutto ciò che è venuto dopo è stato solo frutto dell’aver seguito la scia dettata da altri prima di abbandonarsi alla logica delle polemiche e del “trash” che, vuoi o non vuoi, agli italiani piace. E piace, soprattutto, a Barbara D’Urso che, da vecchia volpe quale è, ha capito immediatamente di avere tra le mani un giocattolo obsoleto che per essere rinvigorito necessitava di qualcosa in grado di catalizzare l’attenzione sotto l’unico aspetto nel quale non ha padroni e può fare la voce grossa: la polemica.
E così, nel calderone di una serie di concorrenti più o meno grotteschi, c’è anche chi è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Parliamo di Aida Nazar, presentatrice televisiva spagnola non necessariamente un mostro di simpatia. Dentro la casa, nonostante il poco tempo avuto a disposizione (per fortuna delle nostre orecchie), ne ha combinate di tutti i colori, ma, per mantenere fede alla sua straripante e sincera arroganza, la iberica ha avuto modo di farsi notare anche all’esterno da essa. Oltre a dichiarazioni patetiche, squallide, che stenterebbero ad apparire nel peggior copione del peggior b-movie in circolazione, la Nazar ha messo in moto tutta la sua materia grigia e ha trovato un modo sorprendente di risultare ancora più pittoresca (giusto per essere buoni). Si è tuffata all’interno della Fontana di Trevi a Roma con la scusa del caldo e, al richiamo dei vigili (che l’hanno giustamente multata) ha risposto: “Ma tu sai chi sono io? Lavoro nella tv, questo non è giusto“. Risposta che, di per sè, già la qualificherebbe. Ma, non appagata, al vigile che le faceva notare l’anomalia della cosa (forse in Spagna sono abituati a deturpare fontane e luoghi storici) lei ha risposto: “Io sono più pulita di questa fontana“. Incommentabile. Quando si è in presenza di tali personaggi, però, la consolazione sta nel fatto che la durata della loro celebrità durata quanto il classico quarto d’ora. Forse, nel suo caso, si estende fino a 20/25 minuti. Ma passerà, ne siamo sicuri. Una cosa è certa: non abbiamo bisogno dell’arroganza e della strafottenza di certa gente, ma, forse, di esempi virtuosi in grado di migliorarci. A non rivederci, Aida.