Ci troviamo a dover segnalare l’ennesimo caso di rischio alimentare legato a un determinato cibo. Nei giorni addietro avevamo svelato la presenza indesiderata di glutine in alcuni prodotti gluten free e l’allarme salmonella enterica in alcune insalate Lidl. In queste ore, invece, Kellogg Company sta richiamando volontariamente 1.1 milioni di confezioni di Smack al miele in oltre 30 stati degli Stati Uniti per timori su una potenziale contaminazione da salmonella. La società ha avviato un’indagine interna dopo essere stata avvisata dalle autorità statunitensi. La Salmonella può causare malattie gravi o addirittura la morte in rari casi. Secondo quanto riferito dai media, le autorità statunitensi hanno dichiarato che i test preliminari hanno collegato il prodotto a più di 60 casi di salmonella. I richiami volontari comprendono le confezioni da 450 gr e 650 gr di cereali Honey Smacks con scadenza tra il 14 giugno 2018 e il 14 giugno 2019, ha riferito Kellogg in una nota. L’azienda ha comunicato che il prodotto è distribuito anche in Costa Rica, Guatemala, Messico, Caraibi, Guam, Tahiti e Saipan nelle Isole Marianne Settentrionali.
Nessun altro prodotto Kellogg è interessato dal richiamo. La società ha messo a disposizione dei consumatori un numero verde e ha diramato un comunicato in cui indica i lotti interessati e le scadenze dei prodotti da ritirare. Kellogg’s non è nuova a questi maxi richiami: nel giugno 2010 aveva ritirato 28 milioni di confezioni di cereali tra Corn Pops, Froot Loops, Honey Smacks e Apple Jacks imballati in sacchetti di alluminio, perche’ avevano cattivo gusto ed emananavano un odore sgradevole. La salmonella può provocare importanti malattie dell’apparato digerente (salmonellosi): poiché non è possibile escludere rischi per la salute, i clienti devono assolutamente attenersi al richiamo e non consumare il prodotto in questione. Il sito Fooducate.com coglie l’occasione per ricordare che ogni porzione di questi cereali destinati ai bambini contiene almeno tre cucchiaini di zucchero e alcuni contengono anche acidi grassi trans (sconsigliati vivamente dai nutrizionisti). L’atro ingrediente posto sotto accusa dal sito e il Bht, (Butilidrossitoluolo), un conservante per il quale sono in corso discussioni sui livelli di tossicità, e che lo “Sportello dei Diritti” colloca tra gli additivi da evitare. Nell’ottica d’informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo “Sportello dei Diritti” nella persona del presidente Giovanni D’Agata, ricorda che la procedura di richiamo non riguarda il mercato italiano.