Verba volant. Scripta manent. Uno dei distillati della saggezza antica più conosciuti al mondo oggi risulta quanto mai attuale grazie ai social capaci di scolpire nella pietra del cyberspazio prese di posizione, affermazioni infelici, gaffes clamorose e, soprattutto, pronostici toppati in pieno che poi tornano a mordere puntualmente le caviglie dello sfortunato o improvvido autore attraverso un enorme effetto boomerang generato dal moltiplicatore naturale che è il popolo della rete. L’impronosticabile e stupefacente eliminazione della Germania Campione del Mondo in carica dal Mondiale ha monopolizzato le ultime 18 ore del sentiment social e, manco a dirlo, la rete si è prodotta in un fuoco di rappresaglia ironico e dissacrante contro i protagonisti del movimento calcistico tedesco con l’Italia capofila.
Vagonate di meme hanno invaso tutte le nostre timeline con citazioni rivedute e corrette come il “torniamo a Berlino, Beppe!” che riprende la memorabile frase di chiusura di Fabio Caressa all’esito della vittoriosa semifinale del Mondiale 2006 che vide l’Italia estromettere proprio la Germania al “Ciaonen” impresso su bandiera tedesca, puntando però soprattutto sul “contro sfottò” destinato a colpire tutti coloro che avevano in tempi recenti gioito o, peggio, ironizzato sulla mancata qualificazione degli Azzurri alla rassegna iridata con un “Ci vediamo a Formentera” che fa da eco ad un montaggio tra due immagini che vanno a inquadrare la delusione di due tifose tedesche, una presa dal 2006 in occasione della semifinale di Dortmund e l’altra pescata ieri alla fine del match contro la Corea del Sud.
I più “bastonati” però sono stati i protagonisti del calcio tedesco. Milioni di utenti hanno ripescato la perentoria affermazione del tecnico Löw “non faremo la fine di Italia e Spagna” (uscite al girone nell’avventura successiva a quella della vittoria mondiale, rispettivamente nel 2010 e nel 2014), altrettanti si sono “vendicati” sull’ironica previsione dell’ex Bayern Monaco Schweinsteiger che, ai microfoni di una televisione tedesca, diede “l’Italia favorita per la vittoria in Russia”, supportando Materazzi che già non aveva lesinato carezze nei confronti del tedesco; un destino che ha visto ritorcersi anche contro l’ex capitano della Mannschaft Ballack, prontamente irriso dal web su Twitter. Non poteva mancare la politica all’appello. Sono stati tirati in ballo tutti con meme raffiguranti un’accorata Merkel che, dopo i dazi di Trump e il governo pentaleghista, si vedeva disperata nel fronteggiare la terza delusione a stretto giro di posta e che dire del meme con protagonista il dittatore nordcoreano Kim Jong-Un che si diceva più in sintonia da ieri col popolo del sud della penisola, torando in casa nostra con le foto sorridenti di Salvini e Di Maio contestualizzate ad arte per la sconfitta tedesca.
Davvero interminabile questa rassegna ironica con protagonista, suo malgrado, la Germania. Guai a scandalizzarsi però. Chi la fa, l’aspetti!