Apre nel cuore del quartiere della movida romana, il Pigneto, la prima street kitchen d’Italia, dedicata interamente alla montagna e alle sue biodiversità. Protagonista indiscusso? Il tartufo, che arriva dall’Abruzzo direttamente sulle tavole romane. Il nuovo progetto e format, ideato dal trentenne chef Guido Liberti e da sua sorella Fabiana, porta il nome di “BOSCO- Officine del Tartufo”. Obiettivo dei due giovani imprenditori quello di avvicinare più persone possibili al mondo della montagna, del bosco e al cibo montanaro, da sempre legato allo stereotipo dell’inaccessibilità. BOSCO si presenta dunque come il tempio dello “street truffle”, dove si potrà mangiare il tartufo nei vari spazi dedicati ma anche a casa propria. Il menù, interamente ideato con prodotti di alta qualità, è vario ed accessibile (dai 4 ai 12 euro). La carta è declinata in “sfizi”, “crostoni”, “speciali”, “vegi” e si conclude con le dolci “delicatezze”. Mini tacos al ragù di cervo, burger di tartare di manzo, stracciatella al tartufo e cavolo viola, roast beef con muschio dolce, cavolo verde e maionese al tartufo, crostone con crema di patate, uovo in camicia e tartufo fresco, sono solo alcune delle soluzioni pensate dallo chef. Un occhio di riguardo anche alle tendenze e intolleranze alimentari, con piatti vegetariani, vegani, senza glutine e senza lattosio: granturco grigliato, sale affumicato e camomilla o anche caponata, pistacchio e menta, crostone crema di asparagi pomodori secchi e nocciole. I dessert sono ricercati e invitanti: Gentilini ripieni con gelato alla stracciatella, cioccolato fondente e pistacchio, cremino al pistacchio di Bronte con cioccolato bianco o un dolce al “vasetto” con cremoso alla ricotta frutti di bosco e terra di Pandistelle, che riporta l’occhio ad un germoglio appena sbocciato.Il BOSCO romano sarà solo il primo di una serie: si annunciano, infatti, altre aperture ad Alba (CN), Milano e Londra.
Giulia Antenucci