Biennale di Venezia contro i protagonismi per recuperare le idee comuni

Si è conclusa con successo la 13° Biennale di Architettura a Venezia. Tema della mostra Internazionale il Common Ground, il “terreno comune”. Un “percorso” nelle sale dell’Arsenale e nei Giardini che diventa “viaggio” tra le diverse interpretazioni del concept, scelto per l’edizione 2012, dal direttore della mostra, il britannico David Chipperfield. Sono 69 i progetti realizzati da architetti, fotografi, artisti, critici e studiosi per un totale di 119 creativi. Il Common Ground diventa così il luogo di incontro-scontro di idee, punto di partenza di ogni progetto, confronto di stili e approcci differenti. Vincitore del Leone d’Oro per la migliore partecipazione nazionale è il Padiglione del Giappone. Realizzato da Toyo Ito e un team di giovani architetti. Il progetto, intitolato “Architecture. Possible here? Home-for-all” si pone come obiettivo la rinascita, la ricostruzione, la possibilità di ricominciare anche dopo una catastrofe. L’idea principale è di un’architettura che prende forma seguendo l’influsso di una società in continua evoluzione. Un’architettura funzionale, ecosostenibile ed essenziale. Si cercano risposte, soluzioni. La Biennale di quest’anno ci fa riflettere sulle problematiche attuali e ci rende consapevoli che siamo responsabili del nostro passato e del nostro futuro. Francesca Conte

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