Ariel Pink al Todays Festival. Il cartellone dell’evento si fa sempre più prestigioso

Eclettico e innovativo, Ariel Marcus Rosenberg, noto come Ariel Pink, è tra gli artisti più chiacchierati in ambito underground del terzo millennio. La sua passione per la musica nasce tra nastri logori di cassette scambiate con gli amici ed i vinili malandati scoperti quasi per caso nella soffitta di casa, a cui hanno fatto seguito una serie di registrazioni in bassissima fedeltà, una passione pronta a diventare un fenomeno. La sua capacità di preservare i suoni del passato, rendendoli unici ed inimitabili hanno fatto di lui una delle figure più innovative del panorama underground degli anni Duemila, in perenne equilibrio tra rock e pop, tra leggerezza e sperimentazione, conquistando i favori di un ampio pubblico e soddisfacendo i rigidi parametri degli indie, degli hipster, del vasto panorama pop fino ad artisti del calibro di Madonna e Simon Reynolds, che ha inserito il suo album “The Doldrums” al primo posto tra i cinquanta migliori album degli anni 2000, così come Pitchfork elesse “Before Today” miglior album dell’anno nel 2010.
Cresciuto a Los Angeles, Ariel Pink è tra le figure più alternative del nuovo pop psichedelico. Con una fortissima passione per le suggestioni vintage, è diventato una vera leggenda nell’underground californiano, nonché figura chiave dell’ultimo decennio, avendo in larga parte contribuito a dar vita alla chillwave, una delle correnti più interessanti apparse nel panorama musicale degli ultimi anni.  Le prime composizioni di Ariel Pink risalgono al 1998, rigorosamente su nastro, rigorosamente lo-fi. “Ariel Rosenberg’s Trash and Burn: Pre”, pubblicata nel 2006, è la sua prima raccolta di brani influenzati da Han Hammer, Bowie, Lou Reed, La Monte Young. L’anno dopo esce “Underground”, tracce incise tra il 1998 ed il 1999, il primo della “Haunted Graffiti Series”, un disco più adulto e melodico del precedente. Tra il 2000 ed il 2001 Pink da vita alla terza e quarta puntata della serie con “Scared Famous” e “FF”, pubblicati indipendentemente come doppio nel 2002. In “Haunted Graffiti 5: House Arrest” (2006) registrato tra l’ottobre 2001 e luglio 2002 torna ai Sixties, al rock psichedelico e al sunshine pop, una sorta di originale quanto improbabile Donovan in salsa new wave. “Haunted Graffiti 6” presenta una profonda immersione nei seventies, dal funk al power pop, dalla disco music alla new wave, una creatura ibrida che mescola ritmi da discoteca e un punk à-la Gang Of Four. “Haunted Graffiti 7” e “Haunted Graffiti 8” sono registrati tra il 2002 e il febbraio 2003. 
Nel 2003 Pink ha un repertorio di oltre 500 canzoni, parecchie collaborazioni alle spalle e numerosissimi nastri non ancora pubblicati. Gli Animal Collective, proprietari e fondatori della Paw Tracks Records, firmano, come prima artista, proprio Ariel Pink, diventato ormai un nome noto nel prolificante panorama underground americano.
Nel 2009 firma con la celebre etichetta 4AD, con la quale pubblica tre album all’insegna del genio e della sregolatezza. L’anno dopo, la prima pubblicazione con l’etichetta londinese: “Before Today”, a cui fa seguito, nel 2012, “Mature Themes”. Nel frattempo, Ariel Pink si permette di rifiutare una collaborazione con Madonna. Si apre con una sfilata di maialini rosa e impermeabili di plastica, il lavoro numero undici, “Pom Pom, l’atto di fede più evidente consegnato dal nostro all’altare dello zappanesimo. L’ennesimo cambio di scuderia, con il passaggio alla Mexican Summer, segna un’altra inversione di rotta, ripristinando in parte toni più oscuri e lo-fi. “Dedicated to Bobby Jameson” esce a settembre 2017, un omaggio a Bobby Jameson, musicista, scrittore ed artista di culto della controcultura americana. E sarà con quest’ultima pubblicazione che Ariel Pink, insieme al suo lungo repertorio, si esibirà sul palco di Todays Festival Torino, in un’unica data italiana, domenica 26 agosto, nello stesso giorno con i già annunciati Editors.

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