Avversarie sul tatami, amiche nella vita: Giorgia Di Cosimo e Giada Ciofani, stelle del karate tricolore

Non capita tutti i giorni di incontrare una karateka pluripremiata a livello nazionale, ma è ancora più insolito incontrarne due, perlopiù appartenenti alla stessa società – la A.S.D. Karate Body & Soul Avezzano, diretta dal Maestro Vittorio Bucceri. Ma quello di Giorgia Di Cosimo e Giada Ciofani è un caso veramente irripetibile: amiche e compagne di squadra da più di dieci anni, si sono ritrovate a competere direttamente per il titolo di Campionessa Italiana. Come è potuto succedere? Superando la selezione regionale, Giorgia e Giada – rispettivamente 17 e 16 anni di età – si sono qualificate al Campionato Italiano Juniores 2018, che si è svolto il 17 e 18 marzo a Ostia Lido (RM). Qui, la categoria di peso di Giorgia e Giada (66 kg femminile) è stata divisa in due pool, cioè in due gruppi di atleti che si sono via via scontrati fra loro. Giorgia e Giada si sono classificate prime nelle rispettive pool, vincendo quattro incontri a testa, e si sono così rincontrate alla finalissima. Giorgia Di Cosimo si è aggiudicata l’oro e il titolo di Campionessa Italiana (per la seconda volta), mentre Giada Ciofani la medaglia d’argento e il titolo di Vicecampionessa (l’anno scorso si era aggiudicata il bronzo italiano). Anche grazie al loro successo straordinario, la A.S.D. Karate Body & Soul Avezzano è balzata in testa alla classifica delle società sportive, conquistando il titolo di Società Campione d’Italia Juniores 2018.

Siamo riusciti a rubare qualche minuto a Giorgia e a Giada, per farci raccontare della loro bellissima avventura “karateistica”.

Parlatemi dell’esperienza di questa gara. Come vi siete sentite quando avete scoperto di dover combattere l’una contro l’altra?

Giorgia: Non è la prima volta che succede!

Giada: È vero: da quando abbiamo iniziato con l’agonismo, capitiamo spesso nella stessa categoria di peso.

Giorgia: Comunque, quando l’abbiamo saputo, io ero contenta per lei e lei era contenta per me. In ogni caso, avremmo vinto entrambe una medaglia agli Italiani, che non è poco.

Giada: Inoltre è raro che agli Italiani si scontrino per l’oro due atleti della stessa società. Non succede quasi mai, nemmeno per le società più importanti d’Italia. In Abruzzo non è mai successo prima d’ora.

 

Il fatto di essere amiche vi ha influenzato durante l’incontro?

Entrambe: Sì!

Giada: Ci conosciamo a memoria: le tecniche preferite l’una dell’altra, lo stile… quindi è stato molto difficile intercettare, o cercare di fare punto.

Giorgia: Siamo abituate a “tirare” insieme. Lei sa quando parto io, io so quando parte lei. Infatti l’incontro è finito 1 a 0.

Giada: Se fossimo capitate contro un altro avversario, appartenente a un’altra società, sicuramente avremmo combattuto in modo totalmente diverso di come l’abbiamo fatto fra noi.

 

Da quanto tempo praticate il karate? Come è nata la vostra passione per quest’arte marziale?

Giada: Oltre al karate, che pratico da undici anni, faccio anche kick boxing, pugilato e taekwondo. La passione me l’ha trasmessa mio padre, che praticava le arti marziali già da giovane.

Giorgia: Io ho iniziato un po’ prima di Giada… un anno prima, se non sbaglio. Mio fratello praticava arti marziali: avendo la possibilità di seguirlo, ho iniziato anch’io. Per una serie di ragioni lui ha lasciato, ma dopo un po’ è arrivata Giada. Diciamo che ci siamo appassionate insieme.

 

Vorreste diventare Maestre di karate?

Entrambe: Sì!

Giorgia: Per ora il mio obiettivo è prendere la maglia della Nazionale.

 

Perché il karate non è come tutti gli altri sport? Cos’ha di particolare?

Giorgia: A differenza di tanti altri sport, come ad esempio il calcio, il karate insegna la disciplina… o almeno, nella nostra palestra funziona così!

Giada: Insegna anche il rispetto per l’avversario e per chi hai davanti.

 

Qual è la frase più insopportabile che vi è stata detta da qualcuno che non pratica karate?

Giorgia: “Uh, adesso mi meni!” (ride)

Giada: Oppure “dai, fammi vedere un calcio”… (alza gli occhi al cielo)

 

Il karate non è solo uno sport, bensì un’arte marziale. Secondo voi ha qualcosa di “artistico”?

Giorgia: L’eleganza. Nel karate è tutto più elegante rispetto agli altri sport di combattimento, che sono molto più fisici. Poi la velocità e la potenza: prima la tua potenza deve essere al massimo, nell’attimo dopo la devi frenare. E soprattutto l’equilibrio.

Giada: È fondamentale anche il controllo, che negli altri sport di combattimento, come il kick boxing, non c’è. Lo stesso per la precisione: è importante, ma non come nel karate. In un incontro di karate devi essere estremamente preciso nella tecnica, altrimenti i giudici non ti assegnano il punto. Negli altri sport di combattimento non è così: basta far arrivare il colpo al bersaglio.

 

Il karate vi ha cambiato come persone?

Giorgia: Sì.

Giada: Ovvio!

 

Quale aspetto della mentalità “karateistica” avete adottato nella vostra vita quotidiana?

Giada: Il karate ti insegna soprattutto l’autocontrollo. Inoltre, quando ero più piccola, ero una bambina timidissima: grazie al karate, mi sono aperta.

Giorgia: Il karate ti dà dei valori che possono essere applicati in ogni ambito, come nello studio, o nei rapporti con gli altri. A me ha dato sicurezza in me stessa e nelle mie capacità. Ma spiegarlo a parole è difficile… quando ti trovi in determinate situazioni, ti accorgi che il karate ti ha dato tanto.

 

Francesca Trinchini

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