E se Berlusconi vedesse in Toto Cotugno e Al Bano il futuro della politica italiana?

Il titolo di questo articolo è ironico, chiariamolo subito. Ma anche provocatorio, chiariamo anche questo. Secondo un’indiscrezione de “Il Messaggero”, infatti, Silvio Berlusconi starebbe seriamente pensando di affidare alle vecchie glorie della musica popolare italiana due posti nei collegi esteri per le elezioni del prossimo marzo. Scelta dettata, più che altro, dalla possibilità di eleggere all’estero 18 parlamentari, quota che consentirebbe di aggiudicarsi la maggioranza. E’ ovviamente tautologico specificare che nessuno dei due avrà un ruolo in politica, così come è impensabile che entrambi possano rappresentare un punto di svolta per la governance tricolore. Non lo rappresentano nei rispettivi campi, figuriamoci dietro i banchi del Parlamento. Fa ridere il solo pensiero, ammettiamolo. Però una cosa è chiara a tutti: la totale assenza di idee che emerge in questa campagna elettorale, di una povertà intellettuale preoccupante. Il problema, però, è anche e soprattutto questo: l’assuefazione alla mediocrità e alla inarrestabile carestia di figure in grado di rilanciare la politica italiana. E allora non ci resta che rievocare i tempi passati, quelli in cui, invece, figure di spicco, carismatiche, pionieristiche, rivoluzionarie, c’erano davvero. Da entrambe le parti. “Nostalgia canaglia” cantava, e canta tutt’ora, Al Bano. Sarà per questo che è entrato nelle mire del Cavaliere?

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