La scienza negli ultimi venti anni ha compiuto passi da gigante e, rispetto all’evoluzione avuta nei decenni precedenti, sembra aver accelerato con le scoperte nei suoi diversi ambiti, soprattutto in quello della genetica. L’ultima notizia infatti è sensazionale, può davvero essere una svolta (c’è da vedere se positiva o negativa) per la riproduzione umana. Infatti è stato riprodotto il primo embrione completamente artificiale (di un topo), ovvero è stato generato da cellule staminali e non da ovuli o spermatozoi. A riuscire nell’impresa, per la prima volta, è stato un team di ricercatori di Cambridge, che sulle pagine di Science descrive come indurre in vitro lo sviluppo di una struttura estremamente simile a un embrione naturale, utilizzando unicamente due tipi di cellule staminali embrionali di topo e un’impalcatura 3D composta di matrice extracellulare (un tessuto biologico su cui sono naturalmente ancorate le cellule).
Lo studio è stato portato avanti l’utilizzo di sole due cellule staminali, quelle embrionali (Esc) e le Tsc. Sono state prelevate delle cellule embrionali di topo e modificate su un’impalcatura 3D per sollecitarne e aiutare la crescita. Non si aspettavano però questi risultati i ricercatori, infatti si sono mostrati stupiti dall’aver ottenuto un embrione quasi identico ad uno naturale. Questa scoperta è stata accolta con entusiasmo dagli esperti mondiali del settore,perché se si riuscirà a trasportare questa applicazione anche sugli umani, si potrebbero risolvere molti dilemmi etici che riguardano le ricerche sullo sviluppo embrionale, perché si utilizzerebbero staminali coltivate in provetta e non embrioni naturali. L’obiettivo ovviamente è quello di migliorare la cura di malattie genetiche e migliorare così in futuro l’aspettativa di vita dell’umanità. Sembra un film, ma è sempre più realtà, la ricerca fa passi da gigante.
Domenico Corsetti