Congo. OMS innalza il livello di allarme Ebola. L’epidemia è ormai emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale

La diffusione del virus Ebola in Congo non accenna a fermarsi. Dopo la diagnosi di Ebola nella megacittà congolese Mbandaka, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha innalzato la sua valutazione del rischio. Poiché la città si trova sulle principali rotte nazionali e internazionali, il rischio di diffusione del virus è aumentato, ha riferito l’Oms. L’organizzazione ora valuta il rischio di un’ulteriore diffusione in Congo come “molto alta”, quindi è “alta” per i paesi circostanti. Tuttavia, il rischio globale di diffusione è attualmente basso. Pertanto, finora non è necessario per le restrizioni di viaggio o commerciali. I primi casi dell’attuale epidemia si sono verificati in un’area molto rurale del Congo.

Il ministro della Salute ha annunciato 11 nuovi casi confermati e due morti legati alla malattia nel nordovest del paese. I casi registrati finora sono 45 – spiega una nota del ministero -, compresi 10 sospetti, 21 probabili e 14 confermati. Una nuova vittima è stata registrata a Bikoro, dove l’epidemia di ebola è stata annunciata la scorsa settimana. Lo sviluppo della febbre emorragica è preoccupante perchè ha raggiunto una città di 1,2 milioni di abitanti e crocevia verso la popolosissima capitale Kinshasa. Un caso di “Ebola urbano”, il primo in una città mai registrato nelle nove epidemie di questa febbre emorragica susseguitesi dal 1976 nel grande Stato centrafricano, è stato segnalato a Mbandaka, a circa 130 chilometri dal focolaio iniziale dell’epidemia. La preoccupazione è forte perché era stata proprio la diffusione nelle città a causare l’ecatombe da oltre 11’300 vittime del 2014-2016 in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Più di 4.000 dosi di un vaccino sperimentale sono state inviate nella regione per la loro cura e protezione del personale medico . È il primo utilizzo del composto dal suo sviluppo due anni fa.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha anche inviato un laboratorio mobile alle aree rurali per consentire una diagnosi rapida. La Commissione europea fornirà inoltre 1,6 milioni di euro per combattere la malattia e organizzare voli per aiutanti e attrezzature, ha dichiarato il commissario europeo Christos Stylianides. Questa, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è la nona volta che un focolaio di Ebola viene registrato nella nazione centroafricana, il cui fiume orientale ha dato il nome al virus mortale, scoperto lì negli anni ’70. La peggiore epidemia di Ebola nella storia si è conclusa nell’Africa occidentale appena due anni fa, dopo aver ucciso più di 11.300 persone e infettato circa 28.600

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