Tra i registi più autorevoli e seminali di tutti i tempi troviamo, sicuramente, Stanley Kubrick. Studiato, preso a modello e citato dai più, nonostante una filmografia scarna (solo tredici film) è entrato di diritto nella storia del cinema grazie alla sua impronta stilistica perfettamente riconoscibile. E ora, a distanza di quasi venti anni dall’uscita del suo ultimo capolavoro (“Eyes Wide Shut”) si torna a parlare di lui e dei suoi lavori. Se ciò accade lo dobbiamo anche al professor Nathan Abrams della Bangor University che, nell’intento di reperire materiale (più o meno raro) per scrivere un documentario su “Eyes Wide Shut”, appunto, si è imbattuto casualmente in una sceneggiatura inedita del genio statunitense. Datata 1956, altro non è che l’adattamento cinematografico di una novella dello scrittore Stefan Zweig, sulla quale, però, non fu mai svolto un vero e proprio lavoro di produzione. “Bruciante Segreto” narra dell’amicizia tra un dodicenne in vacanza e un uomo di ceto nobiliare che, con la scusa di frequentare il ragazzino, in realtà è desideroso di avvicinare la madre. Se dalla carta passerà alla pellicola, pardon, al digitale, ancora è presto per dirlo. L’idea di vedere pubblicato del nuovo materiale a nome Stanley Kubrick è, però, suggestiva e attraente. Restiamo in attesa.
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