Si stanno svolgendo in questi giorni a Verona i campionati del mondo di scherma, categoria “cadetti” e “giovani”. E’ qui che si mettono in mostra i maggiori talenti che tra qualche anno calcheranno le pedane dei palcoscenici più prestigiosi, atleti che un giorno si sfideranno a mondiali e olimpiadi. Ma questi mondiali hanno anche un sacco di storie da raccontare e una in particolare, quella di Ghaith Saleem, ragazzi iracheno classe 2001. È salito in pedana nella categoria di fioretto maschile individuale, i suoi risultati non sono stati eccelsi (una sola vittoria nel suo girone classificandosi 156esimo su 188 atleti iscritti) ma l’allenatore che lo ha allenato in questi mesi, l’ex azzurro Stefano Barrera si è lasciato comunque andare a commenti positivi sul ragazzo: “Anche se ha vinto un solo incontro, ho visto cose interessanti, ha perso più per la poca esperienza nel gestire alcune situazioni di gara che non altro”.
Saleem in questi mondiali non rappresentava il proprio paese, ma ha partecipato grazie ad un progetto della Federazione Internazionale di Scherma, che lo ha selezionato con altri 11 ragazzi ed ha permesso loro di allenarsi al centro internazionale, sotto la guida per l’appunto di Stefano Barrera (medaglia di Bronzo al Mondiale di Torino 2006 e Campione del Mondo a Squadre nel 2009 ad Antalya). Un’iniziativa, quella promossa dalla massima istituzione mondiale della scherma, volta ad aiutare tiratori e tiratrici di paesi che stanno muovendo i primi passi verso la nascita di un vero e proprio movimento schermistico e che ha visto coinvolta in qualità di coach anche Gioia Marzocca, ex sciabolatrice della nazionale italiana.
Saleem viene dall’Iraq, ed ha vissuto in pieno – sin da nascituro – la guerra contro l’egidia di Saddam Hussein, questo lo portò con la sua famiglia a fuggire e trovare riparo nel vicino Iran. È qui che ha incontrato un coach locale che ha iniziato a seguirlo dopo che Gaith ha abbandonato il calcio per la scherma., infatti lui era appassionato di calcio, ma vedendo un suo amico tirare di scherma, ha provato la classica curiosità che poi si è sfociata in vera e propria passione per questo sport. Con il tempo lui e la sua famiglia sono tornati a Baghdad, una città cambiata, distrutta dalle bombe, ma lui ha trovato la forza di continuare, con i pochi mezzi a sua disposizione a coltivare la sua passione, che lo ha portato a disputar diversi incontri dei campionati di zona asiatici e della coppa del mondo assoluta. È qui che è stato notato dagli osservatori della Federazione Internazionale della Scherma (FIE), ed ha avuto l’occasione di potersi cimentare con ragazzi che hanno avuto mezzi e attrezzature superiori alle sue. Ha un gap da colmare, ma tutti ci auguriamo che questa sua prima vittoria, sia solo una tra le tante della sua carriera. Storie di sport, storie di vita. Storie che ci piace raccontare, storie che ci piace leggere. Fanno bene al cuore, fanno bene alla nostra società. Domenico Corsetti