Dalle aule di Montecitorio a quelle del tribunale, passando per ville lussuose e vizietti vari. La storia di Lui sbarca al cinema

Oggi parleremo di Loro1“, la discussa commedia (almeno come tale viene spacciata) diretta da Paolo Sorrentino che abbandona, così, i film da oscar per dedicarsi a una pellicola “non-politica” incentrata sulla storia dell’onorevole Berlusconi. I motivi che spingono uno spettatore a recarsi al cinema più vicino sono i più disparati, si sa, e, spesso, alla necessità di abbandonarsi a del sano divertimento, si sposa l’esigenza di rilassarsi a godersi un movie più o meno impegnato. Se si parla di commedia, poi, è chiaro ed evidente che lo spirito del film e il suo tone of voice devono essere tangibili fin dal primo momento. O, per lo meno, intuitivi. In questo caso, però, quest’impatto non è stato così netto come era lecito attendersi.

Si parla di un innominato – tale Berlusconi – la cui influenza sulla politica italiana è notevole. Per tutta la durata della pellicola viene chiamato “Lui”, quasi fosse un Dio in terra e come se tutto girasse intorno a lui, appunto. Mano mano che i minuti passano, assistiamo a una schiera di uomini impegnati a reclutare ragazze giovani e di bell’aspetto. Ma reclutare per quale motivo? Per le feste di Lui, ovvio. Si alternano, così, potenti politici politici con asciugamani sulla testa e laringofoni per impedirne il riconoscimento vocale. Per non parlare, poi, dello sfarzo e del continuo fare uso di cocaina che sembra essere il loro pane quotidiano. Toni Servillo, interprete di B. appare con un trucco degno del vecchio Bagaglino o delle maschere da due soldi che si vendono a carnevale. Scelta non casuale, badate. Lui sembra molto distante da questo mondo fatto di sesso, droga and rock’ roll, nonostante il talent scout (che venderebbe l’anima al diavolo pur di attirare l’attenzione di B.) avesse preso la villa proprio di fronte alla sua, in Sardegna, per attirarne l’attenzione con mega party. C’è spazio anche per una Barbara triste e frustrata che vuole allontanarsi dal marito, il quale, con decisa caparbietà, tenta di riconquistarla con la loro canzone tra abbracci, baci e romanticherie.

Andiamo con ordine: prima di tutto, ciò che mi ha colpito (non necessariamente in positivo) è l’incedere del film che, senza troppi giri di parole, è un continuo tira e molla tra critica e sarcasmo più o meno marcato. Ecco, dunque, che cogliere lo spirito del film, almeno il suo lato più ilare, non fa dell’immediatezza il suo punto di forza. Esattamente come tutto ha un sapore retorico e banale. Sarà perchè, ahinoi, queste vicende le conosciamo fin troppo bene, tali da essere metabolizzate a mò di pane quotidiano della nostra Italia? Può darsi. Sicuramente, però, per chi è minimamente addentro alle vicende politiche del paese, questa pellicola non rappresenta granché di nuovo e, il fatto che il lato critico sia basato su una provocazione più tangibile che latente, non aggiunge niente a quanto numerosi comici e giornalisti, trasmissioni tv e show online, hanno elaborato nel corso degli ultimi 20 anni. Dall’accoppiata Sorrentino – Servilo era lecito attendersi qualcosa di più, se non altro con una propria identità e con una spiccata personalità. Requisiti che hanno incensato questa coppia come una tra le più autorevoli negli ultimi anni.

E’ da poco uscito il trailer di “Loro2” che, all’atto pratico, sarebbe il sequel di questa storia. Il prosieguo. Da una prima visione non sembra che la storia verrà stravolta o rivista, anzi, verrebbe da pensare che seguirà la scia e il dettato del primo film. Sperando che non lo superi in quanto a sterilità, ammetto che c’è da ragionare se andare o meno a vederlo. Però, come abbiamo detto a inizio articolo, i motivi per recarsi al cinema sono i più disparati. Ecco, forse devo cercarne uno. Una ricerca molto attenta, a dire il vero.

Giovanna Di Marzio

 

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