“Katharine e Spencer erano tanto più seducenti quanto più le loro schermaglie verbali erano affilate. Difficile dire se essi trovassero più soddisfazione l’una nell’altro, o nella battaglia.”
(Epitaffio del Daily Telegraph, 2003)
Quella di Katharine Hepburn e Spencer Tracy è una storia d’amore completamente diversa da quella che ci saremmo immaginati.
Da due divi assoluti della vecchia Hollywood, ci saremmo aspettati scandali e capricci, gossip e melodramma, simili a quelli della burrascosa – ma leggendaria – relazione tra Elizabeth Taylor e Richard Burton. Hepburn e Tracy, invece, ribaltano completamente le nostre aspettative; anche loro ci colpiscono e ci interessano, certo, ma per motivi diametralmente opposti: il riserbo, la devozione, la tenacia. Si sono amati nonostante tutte le difficoltà, finché la morte di Spencer non li ha separati, nel 1967. Ma come si può raccontare un amore di trent’anni che è stato vissuto soltanto nell’ombra e nel segreto?
Katharine Hepburn (che non condivide parentele con l’Audrey di Colazione da Tiffany, ma solo un affettuoso rapporto di amicizia) nasce nel 1907 da un chirurgo e una suffragetta. Manifesta sin da piccola un’indole ribelle e noncurante delle convenzioni, soprattutto quelle che imbrigliano le donne: lo dimostra da bambina (un’estate si tagliò i capelli e si ribattezzò “Jimmy”) e lo riconferma in età anziana, quando nel 1991 dichiarerà di essere vissuta “come un uomo”. Da adulta si impone a Hollywood con la sua personalità eccentrica e volitiva, indossa esclusivamente pantaloni e tiene fieramente testa alle sue controparti maschili e ai giornalisti troppo invadenti, che ama spiazzare con risposte assurde. Questo suo atteggiamento irriverente la rende a tratti impopolare, ma le conferisce uno stile inconfondibile, brillante e bizzarro, nella recitazione.
A completare, compensare e contrastare l’esuberanza di Katharine, sia sullo schermo che nella vita, arriva Spencer Tracy: l’immagine dell’uomo tranquillo, è volutamente dimesso e remissivo, stoico ed equilibrato. Tuttavia, la verve comica e l’arguzia brillante – necessarie per stare al passo di Katharine – non gli mancano affatto, e in merito è diventato leggendario il primissimo incontro tra i due, caratterizzato da un botta e risposta talmente perfetto da sembrare sceneggiato. Era il 1942 e si trovavano sul set di Woman of the Year, La donna del giorno, che sarebbe stato il primo dei nove film in cui avrebbero recitato assieme. Quel giorno Katharine indossava i tacchi alti e apostrofò Spencer così: “Mr. Tracy, lei è un po’ basso per me”. Prontissimo, lui replicò: “Non si preoccupi, la accorcio io”. Katharine lo trovò irresistibile, e scoppiarono i fuochi d’artificio. Divennero subito un duo comico trascinante; la loro chimica sullo schermo era perfetta perché le loro personalità erano opposte e complementari. Erano diversi persino nella performance: dove Katharine ripeteva una scena più e più volte, Spencer era un attore da buona la prima, flessibile e spontaneo.
E nella vita? Katharine era atea e divorziata, Spencer cattolico e sposato; così il loro amore fiorì nascosto agli occhi del grande pubblico, e lontano dagli scorni della stampa. Spencer non volle mai divorziare, sia per preservare le apparenze, sia per restare vicino al figlio sordomuto che aveva avuto dalla moglie e per il quale si sentiva profondamente in colpa, quasi considerandolo una “punizione”. Dietro il volto bellissimo e l’atteggiamento nonchalant di Spencer, infatti, si nascondevano i suoi demoni: l’alcolismo, la depressione, l’infedeltà, i problemi di salute. Sorprendentemente, Katharine – una donna forte, ambiziosa, persino arrogante – preferì sacrificare se stessa e la sua carriera pur di non lasciare Spencer da solo. Quando nel 1963 Spencer ebbe un collasso, Katharine passò la convalescenza con lui, rifiutando tutte le offerte di lavoro che le venivano offerte. Tornarono finalmente sullo schermo nel 1967, insieme, nel celebre Indovina chi viene a cena? di Stanley Kramer. Fu un successo strepitoso – dieci nomination agli Oscar – ma Spencer non lo seppe mai: venne stroncato da un infarto due settimane dopo la fine delle riprese.
L’ultimo sacrificio che Katharine fece per lui fu quello di non andare al funerale per non sollevare sospetti, lasciando alla moglie Louise il ruolo della vedova. Fu solo alla morte di Louise, nel 1983, che Katharine ruppe il silenzio e confermò pubblicamente: “Io e Spencer abbiamo passato 27 anni insieme, in quella che per me fu assoluta felicità”. Nel 1986, ormai sulla soglia degli 80 anni, Katharine lesse in televisione una lettera che aveva scritto a Spencer Tracy, che si chiudeva con le parole: “Che cos’era, Spence?”. Già, che cos’era? Nelle parole di Stanley Kramer, quello tra Katharine e Spencer era “un fluido misterioso che non oso neppure definire amore: sarebbe troppo banale”.
Francesca Trinchini