Difendere la libertà di stampa e le nostre scelte. Duro attacco di Hanks all’amministrazione Trump

Attualmente sugli schermi dei cinema di tutto il mondo con “The Post“, Tom Hanks, oltre a essere un grande attore, è un ottimo comunicatore, capace di trasmettere a chi lo ascolta, o  lo legge, il proprio pensiero con una facilità disarmante. Merito della sua forte personalità, direbbe qualcuno. Merito della grande esperienza e influenza sulle masse che ha sviluppato negli anni, direbbero altri. In entrambi i casi non si può che acconsentire e dare loro ragione. Fatto sta che in quest’ultima fatica cinematografica con Steven Spielberg in cabina di regia (si tratta il quinto film girato assieme, ndr), Hanks veste i panni di Ben Bradlee, direttore del quotidiano Washington Post, da lui stesso definito “un giornalista di razza, fermo sul suo ruolo nella società e ambizioso nel voler portare il Post a essere il primo giornale per importanza a Washington”. Proprio in quest’ultimo anno, però, negli Stati Uniti il giornalismo sembra essere finito nell’occhio del ciclone per via dei pessimi rapporti con l’amministrazione Trump e Hanks, che come abbiamo detto è un ottimo comunicatore, non si è fatto sfuggire l’occasione per sottolineare questa realtà.

Il rapporto tra giornalismo e gli Stati Uniti d’America è sempre stato teso, ha affermato il due volte premio Oscar come miglior attore, e già Nixon sferrò un potente attacco al 1° Emendamento e alla libertà di stampa quasi con le stesse parole che vengono usate oggi, anche se sono cambiati gli strumenti, si usa la rete e Twitter”. Ma non finisce qui e rincara la dose: “La situazione è addirittura peggiorata. E come individui credo sia il momento di scendere sulle barricate, prendere posizione e difendere con forza le nostre scelte”. Un attacco diretto e un monito ben preciso che non può che suonare come un campanello d’allarme. Ma verrà ascoltato?

Leave a Reply