Sembra che Apple abbia investito più di un miliardo di dollari nella produzione di serie tv originali da trasmettere su una nuova piattaforma streaming, che sarà lanciata nel 2019. “Apple Goes to Hollywood“, come ha suggestivamente titolato il New York Times. Quest’iniziativa di Apple è, in effetti, un’incursione in un territorio completamente alieno: cosa c’entra con le serie tv la più celebre delle aziende della Silicon Valley? “Ben poco” ha ammesso Eddy Cue, uno dei pezzi grossi di Apple, al quale è stata affidata la divisione Apple Worldwide Video. “Ma noi sappiamo occuparci di app, di marketing e di distribuzione”. Sarà abbastanza per far decollare questo nuovo, ambiziosissimo progetto, che metterà Apple in competizione diretta con gli altri giganti del settore, come Netflix, Amazon e Disney (che debutterà nel mondo dello streaming nell’autunno del 2019)?
Il progetto di Apple Worldwide Video è stato affidato a un team di 40 persone, tra cui figurano due esperti del settore: si tratta di Jamie Erlicht e Zack Van Amburg, ex produttori esecutivi Sony, che hanno lavorato a una delle serie tv più celebri e celebrate di sempre, Breaking Bad. Erlicht e Van Amburg, forti del budget sterminato di Apple (285 miliardi di dollari), della garanzia di solidità dell’azienda e della sua strategia aggressiva in fatto di produzione (il metodo adottato da Apple si chiama straight-to-series: non prevede alcun episodio pilota per testare le acque), sono riusciti a confermare ben 12 nuovi progetti per Apple Worldwide Video in collaborazione con delle icone di Hollywood, come Steven Spielberg, Damien Chazelle, M. Night Shyamalan, Reese Witherspoon, Jennifer Aniston e molti altri. Anche se nel progetto sono coinvolti due produttori di Breaking Bad, non aspettatevi degli show ad alto tasso di violenza: la linea adottata da Apple è quella del family friendly. Ecco cosa sappiamo delle nuove serie tv che Apple produrrà.
- Amazing Stories. Si tratta del remake di una serie tv di Steven Spielberg; più precisamente, una serie antologica di genere fantascientifico (esatto, come Black Mirror). Lo show originale è andato in onda dal 1985 al 1987 e, oltre a ricevere numerosi Emmy Awards, ha visto la collaborazione di registi del calibro di Clint Eastwood, Martin Scorsese e Robert Zemeckis. Il remake “made in Apple” della serie avrà 10 episodi.
- Isaac Asimov’s Foundation. Apple si è aggiudicata i diritti della produzione di una serie tv basata sul celebre Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov, il padre della fantascienza moderna. Il Ciclo della Fondazione si è già dimostrato arduo da adattare sul grande e piccolo schermo, a causa della complessità della trama (si tratta di un ciclo di sette romanzi); vedremo se sarà proprio Apple a spuntarla.
- Morning Show (?). Non ne conosciamo ancora il titolo, né la trama: sappiamo solo che si tratta di una commedia leggera, incentrata sulle due conduttrici televisive di una trasmissione mattutina in stile Good Morning America. Le protagoniste saranno interpretate nientemeno che da Reese Witherspoon e Jennifer Aniston, finalmente ritornata alle serie tv dopo Friends.
- Central Park. Si tratta di una serie animata prodotta dal creatore di Bob’s Burgers, Loren Bouchard. Sarà una commedia musicale su una famiglia di custodi di Central Park “che dovrà salvare il mondo”. Nel cast, Kristen Bell (doppiatrice di Anna in Frozen) e Stanley Tucci.
Inoltre, sappiamo che Apple produrrà una serie biografica sul campione di basket Kevin Durant, Swagger; un documentario, Home, sulle case più belle e lussuose del mondo; una serie scritta e diretta da Damien Chazelle, il regista di La La Land; See, una serie futuristica dal regista di Hunger Games, Francis Lawrence; un crime-drama intitolato Are You Sleeping, con Octavia Spencer; una serie fantascientifica del veterano di Star Trek e Battlestar Galactica Ronald D. Moore; un thriller psicologico di M. Night Shyamalan; una serie comica con Kristen Wiig tratta dalla raccolta di racconti You Think It, I’ll Say It di Curtis Sittenfeld. Inoltre, Apple compete con le altre maggiori case di produzione per accaparrarsi i diritti di una serie di J.J. Abrams e soprattutto di un talk show condotto da Barack e Michelle Obama (che però sembra essere andato a Netflix).
Francesca Trinchini