Avezzano. Se i Nomadi sono tra le band che hanno segnato la storia della musica italiana, un motivo c’è. Anzi, più di uno. La due giorni di show sul palco del Teatro dei Marsi ha ribadito, ancora una volta, l’assoluto stato di grazia del gruppo guidato da Beppe Carletti, fondato nel lontano 1963 e giunto al cinquantacinquesimo anno di attività. Per longevità, il gruppo romagnolo è, infatti, secondo solamente ai leggendari Rolling Stones. Una tappa, quella avezzanese, da doppio sold out, che ha riscaldato i cuori dei tantissimi fans accorsi da tutto Abruzzo, emozionandoli e coinvolgendoli sulle note di brani storici come “Auschwitz”, “Goodbye”, “Dio è morto”, Io, Vagabondono”, alternati a estratti dal nuovo album “Nomadi Dentro”.
Tra un pezzo e un altro non sono mancati gli aneddoti che una carriera lunga cinque decadi, inevitabilmente, può vantare. Sempre vivo il ricordo dell’amatissimo Augusto Daolio e delle collaborazioni con Francesco Guccini. Le note dei Nomadi hanno stuzzicato le corde dell’emotività dei presenti in sala e, in più di un’occasione, gli occhi di alcuni di loro si sono riempiti di lacrime, a testimoniare la grande intensità e trasporto che lega la band al suo pubblico.
“E’ stato un piacere ma, soprattutto, un orgoglio ospitare I Nomadi, band composta, prima di tutto, da persone eccezionali – dichiara Massimo Coccia, direttore artistico della stagione musicale. Organizzare questo doppio evento è stato faticoso ma incredibilmente motivante. Abbiamo venduto ogni singolo ticket a nostra disposizione e il Teatro dei Marsi è stato riempito dal pubblico proveniente da tutta la regione, ma non solo. Indice, questo, che Avezzano si sta ritagliando, sempre più velocemente, un ruolo di tutto rispetto in Abruzzo e nel centro Italia – conclude”.