#F1Report: Il pagellone del Gran Premio di Monaco, tra promossi e sonore bocciature

Fascino, epica, glitter, yacht, sfarzo, donne da sogno, affitti da incubo. Le gare, tuttavia, sono un’altra cosa. Nell’anacronistica cornice monegasca brilla Ricciardo che conquista pole e vittoria. La Ferrari fa il suo con Vettel mentre Hamilton limita i danni. Primo vero acuto stagionale di Ocon, seppur con alcune pesanti ombre “deontologiche”. La Haas e la Williams colano a picco.

RICCIARDO: 10. Perfetto in qualifica, in partenza e nella gestione della gara. Complici le oggettive limitazioni di un circuito arcinemico della competizione, tiene dietro Vettel anche dopo il problema all’ibrido intercorso a metà gara. Pulito, preciso e veloce. La chiamata dal Sig. Red Bull per un rinnovo faraonico pare sia già arrivata…

OCON: 8. Il primo degli umani, alla guida di una vettura che pare assolutamente distante dalle performance della scorsa stagione. Talento purissimo, da sgrezzare neppure più di tanto ed inoltre vero araldo del politicamente corretto, visto che lascia la porta spalancata alla “sua” Mercedes in due occasioni, producendosi in un gioco di squadra sotto mentite (neppure troppo) spoglie che risulta tuttavia abbastanza scabroso.

HAMILTON: 7. Porta a casa quello che può, mettendosi alle spalle una delle due Ferrari. Non entrerà negli annali ma queste sono le gare che fanno vincere i campionati.

VETTEL 6,5. In qualifica tira fuori il massimo della SF71-H mentre in gara non brilla più di tanto. Certo, Monaco è una chimera per chi deve sorpassare ma dopo il problema alla Red Bull di Ricciardo ed il conseguente crollo del ritmo di gara forse un attacco ce lo si poteva aspettare.

RAIKKONEN: 5. Doveva assolutamente togliere punti a Hamilton, avendo una vettura più veloce. Non ci è riuscito e tanto basta per non farlo essere sufficiente.

HAAS e WILLIAMS: 3. Semplicemente inesistenti. Elefanti in una cristalleria.

PIRELLI: 2. Come può una mescola due volte più dura andare meglio sul giro secco di una due volte più morbida a parità di peso della vettura? Tanti colori, tanti proclami ma ste gomme continuano a non convincere.

MONACO: 0. Ordine di arrivo = ordine partenza. 78 giri in processione. Con questi missili tecnologici si fa fatica persino a mettere in temperatura le gomme. Vettel, con un potenziale di 4 secondi al giro su Ricciardo dopo il verificarsi del problema elettronico sulla Red Bull, non è riuscito nemmeno a tentare un approccio. Va bene il fascino ma questa è la Formula 1.

 

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