Un circuito di quelli da pelo sullo stomaco appartenenti a quella vecchia scuola che tanto manca a molti appassionati allergici ai “tilkodromi”. È arrivata qui la 50^ meraviglia di Vettel che si riprende anche la testa del Mondiale. Giù dal podio Raikkonen e Hamilton, il vero sconfitto di giornata. Tra la crisi senza fine di McLaren e l’abisso Williams, Leclerc sembra averci preso davvero gusto.
VETTEL: 10. Pole position, gara sempre condotta in testa dando l’impressione di gestire più che spingere, vittoria e testa della classifica generale. Un weekend di quelli da tatuarsi addosso, una giornata che lo porta dritto nella leggenda Ferrari, a 40 anni di distanza dalla prima vittoria in rosso dell’immortale Gilles e a 14 dall’ultimo sigillo del Cavallino in terra canadese a firma del Kaiser Schumi. La perfezione? Ci siamo vicini.
BOTTAS: 8. Tira via il 100% da una Mercedes indubbiamente non nella propria veste migliore. In partenza tiene giù il piede e acquieta un mai troppo accondiscendente Verstappen. Consistente, affidabile, forse non mirabolante ma certamente capace di guadagnarsi il pane. Toto approva.
LECLERC: 8. Con molto rispetto ma senza nessun timore reverenziale, battaglia ad armi pari col veterano Alonso dimostrando forza mentale e gran ritmo. Sta portando punti in casa Sauber con una continuità che sembrava una chimera soltanto fino a ieri l’altro. Attenzione ai proclami affrettati ma è dotato di abbondante stoffa, quella buona.
VERSTAPPEN: 7,5. Non aveva il ritmo monstre paventato il venerdì ma piuttosto di declinare il verbo “to Verstappen” ha declamato un podio che fa morale e classifica. Tutti sappiamo che il suo potenziale è pressoché infinito ma è proprio l’aggiunta di gare come questa che renderebbe la ricetta davvero perfetta.
HAMILTON: 5. Prende una sonora paga nel giardino di casa. Mai in palla, apatico e disconnesso come appare spesso nei giorni di pioggia, “The Hammer” non ha battuto nemmeno un colpo e, stavolta, si è fatto decisamente incudine. Respinto con perdite.
RAIKKONEN: 4. Non pervenuto. In qualifica butta all’aria il potenziale da pole di una SF71-H in forma smagliante e in partenza si fa sfilare da Ricciardo scendendo dal letto col piede sbagliato. Il suo passo-gara non è stato nemmeno malvagio ma sono già troppe le occasioni buttate al vento in questa stagione che potrebbe portare ad un inevitabile divorzio dalla Ferrari se non dovesse arrivare una svolta in tempi brevi.
MCLAREN E WILLIAMS: 0. Lente e nemmeno affidabili, sono una sorta di barzelletta della stagione. A Woking sostenevano che soltanto un disastroso motore Honda fosse il fardello di un progetto tecnico in realtà vincente: fake news. Della Williams è rimasto, purtroppo, soltanto un nome che rischia di essere infangato a causa di un’involuzione senza fine. Nubi grigie si addensano sul futuro della scuderia britannica e l’addio del main sponsor Martini a fine stagione porta a vedere il suo futuro davvero a rischio.