Followers e fan? Spesso sono soltanto un’illusione

La politica, l’attualità, il mondo dell’informazione e addirittura la Chiesa ora viaggiano sul web. Internet non è più qualcosa per gli addetti ai lavori o per i giovani, è uno strumento per tutti e soprattutto che tutti utilizzano per arrivare nelle case degli italiani e lasciare un segno. Se il sindaco di Firenze, Matteo Renzi (Pd), comunica attraverso Twitter ai suoi concittadini l’azione amministrativa della sua giunta, il segretario del Pdl Angelino Alfano è arrivato addirittura a portare l’Ipad in un salotto televisivo per rimanere connesso alla rete, mentre il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, ha twittato una foto dell’incontro con il premier Mario Monti. Modi diversi di comunicare, ma in ogni caso modi innovativi che avvicinano i big della politica, ma anche dello show business, e della televisione, alla massa. Attenzione, però, la rete a volte può trarre anche in inganno. L’ideatore del movimento a 5 stelle, Beppe Grillo, che della politica sul web ha fatto un suo cavallo di battaglia, ha ingannato i suoi seguaci facendo credere di avere 620.000 followers quando in realtà a seguirlo sarebbero solo 164.751 persone. Una bufala? Una truffa? Forse sarà colpa della tecnologia o forse sarà colpa di quanti, dando troppo valore ai social network e alle amicizie “virtuali” perdono di vista la realtà e i rapporti umani. Promuoviamo quindi la comunicazione interattiva, che abbatte le frontiere e ci permette sempre di essere in contatto con il mondo intero, ma non ci dimentichiamo che una bella chiacchierata con degli amici veri vale molto più di un milione di cinguettii. Ele B

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