La fiera degli orrori, nota alle cronache come Tour de France 2018, non smette di alzare l’asticella del grottesco. Dopo lo scabroso episodio di pressappochismo costato una vertebra a Nibali, ieri la macchina organizzativa transalpina si è prodotta in un’altra performance ai limiti dell’incredibile che ha visto un agente della gendarmeria protagonista di un atterramento da cartellino rosso su Chris Froome, scambiato per un amatore che contravveniva al divieto d’accesso al tratto di discesa immediatamente successivo all’arrivo della mini tappa pirenaica sul Col du Portet.
Il britannico del Team Sky, appena dopo l’arrivo, aveva proseguito in bici con una mantellina nera addosso alla volta del bus che lo avrebbe riportato in albergo quando, all’improvviso, è arrivato il placcaggio volontario del poliziotto francese, ligio alle consegne che imponevano un divieto assoluto di accesso a quel tratto stradale per tutti gli spettatori.
Peccato che l’insubordinato cicloamatore fosse in realtà il quattro volte vincitore del Tour e re del Giro d’Italia in carica Chris Froome, improvvidamente catapultato a terra dal gendarme, fortunatamente senza conseguenze fisiche. La reazione del campione britannico è stata di comprensibile stupore misto a rabbia mentre l’ennesima (pericolosa) figuraccia dei galletti è stata servita alle cronache.
Antonio Rico