Il 30 maggio del 1431 Giovanna D’Arco veniva fatta morire al rogo in pubblica piazza

Giovanna d’Arco o, come sarebbe più corretto dire, Giovanna della casa di Jacques d’Arc, è annoverata come una tra le figure femminili più controverse e tormentate della storia. La sua intera esistenza, come del resto la fine dei suoi giorni, ha visto nel tormento un qualcosa di inscindibile. Giovanna d’Arco nasce il 6 gennaio 1412 nel villaggio di Domrèmy, nella contea di Bar, ultimogenita e, soprattutto, unica figlia dopo tre maschi: Jacques, Jean e Pierre. La sua vita è quella di una ragazza normale, almeno fino all’età di 13 anni dove nella sua testa inizia a sentire una voce “divina”. Passano tre anni e queste voci continuano a tormentare la giovane ragazza. Il messaggio, che nella sua mente viene sempre ripetuto, è abbastanza angosciante: ”il regno di Francia è in pericolo, e può essere salvato soltanto da un tuo intervento”. Pensate quanto può essere atroce per una ragazza di quell’età sentire nella propria mente una voce perenne che ti tormenta giorno e notte.

È il 1428  e la città di Orlèans, assediata delle truppe del Duca di Bedford, viene bombardata ripetutamente dall’artiglieria. La situazione è sempre più difficile e disperata. Giovanna, intanto, nel 1429 decide di dare retta a quelle voci e si presenta al Comandante di Vaucouleurs  pregandolo di condurla al cospetto del Delfino di Francia, Carlo VII, con lo scopo di rivelargli le voci che la tormentano e che prevedono l’incoronazione a Reims del Delfino dopo una trionfale vittoria ad Orlèans. Viene presa sotto l’ala del Duca di Alencon che la ospita nel suo palazzo. Attorno a Giovanna inizia a formarsi un piccolo esercito. Fin quando questa armata non arriva a contare 7.000 uomini, con alla testa capitani rinomati come ArmagnacLa Hire, Gaucourt e la stessa Giovanna, inizia così la marcia verso Orlèans. La Pulzella di Lorena, così è stata ribattezzata, mostra coraggio e soprattutto uno strano intuito tattico-militare, decide di attaccare le fortificazioni inglesi di Tourelles e di Augustins distruggendole, questo il 7 maggio del 1429. Gli inglesi si ritirano abbandonando addirittura l’artiglieria, la Pulzella di Lorena viene accolta trionfalmente ad Orlèans, i cui cittadini non vogliono che lei vada via, ma a Tours l’attende il Delfino di Francia con la sua corte. In tutta la Francia nasce la speranza di liberare anche Parigi (in mano inglese), il nome di Giovanna d’Arco è sulla bocca di tutti e la grande battaglia di  Patay, dove lei e il Duca di Alencon sbaragliano gli inglesi, che lasceranno sul terreno 10.000 morti a fronte di perdite irrisorie per i francesi fa diventare il nome della ragazza, legenda.

E qui iniziano a nascere gli attriti con Carlo VII che non vuole seguire ancora Giovanna d’Arco, che suggerisce di marciare subito per Reims, viene obbligata a prendersi un periodo di riposo. Passa qualche mese, per vedere  dopo la resa avvenuta anche di Tours, Carlo VII incoronato a Reims è il 17 Luglio 1429. Ad Agosto inizia l’assedio di Parigi, la Pulzella ottiene diverse vittorie  fondamentali, ad Ottobre l’armata guidata da Giovanna d’Arco da l’assalto alle mura, che vengono conquistate con un coraggio incredibile, la città è occupata in poche ore. Ma gli inglesi guidati da Re Enrico sbarcano a Calais, e presto invadono i terreni circostanti, mettendo di nuovo in pericolo l’intera Francia. Alla testa di 400 uomini Giovanna d’Arco cerca di portare aiuto alla città di Compiègne assediata dagli inglesi, il suo manipolo di uomini viene preso a tenaglia, tra un reparto di borgognoni e un reparto inglese, nonostante una strenua resistenza la Pulzella conosce la sconfitta e viene fatta prigioniera. Gli inglesi chiedono un processo per eresia verso l’eroina,  i borgognoni decidono di vendere per 10.000 pezzi d’oro la ragazza agli inglesi è il 21 novembre del 1430. Inizia il processo per eresia, una ragazza di appena 18 anni mostra un coraggio inaudito, rifiutandosi di pronunciare le parole dettate da questi teologi e dottori, che altro non sono che una confessione, la dimostrazione che lei è una ciarlatana, per  tre volte lei si rifiuta.

Iniziano le privazioni, probabilmente anche le torture, le udienze si fanno feroci con lo scopo di fiaccarla e indurla in errore, ma lei non cede. E’ il 30 maggio del 1431 e Giovanna d’Arco senza mai cedere muore sul rogo, in pubblica piazza Vieux Marchè di Rouen. Avvolta dalle fiamme urlò ripetutamente il nome di Gesù. Il processo è servito a screditare l’alone di Santità che la ragazza si porta dietro, non vogliono farla diventare un simbolo, lo scopo in parte è riuscito, solo nel 1450 Carlo VII con una revisione del processo riabilita il nome di Giovanna d’Arco. Nel 1920 Papa Benedetto XV la santifica, a questo punto la Francia indice una festa nazionale. Una ragazza di soli 19 anni, diventata il simbolo di una resistenza infinita,  il simbolo del coraggio più puro, pagato a caro prezzo con una morte atroce, dopo una vita tormentata e al servizio del suo popolo.

Domenico Corsetti

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