Nel sabato di anticipo di questa undicesima di campionato, che prevede il Derby d’Italia in serata, l’antipasto non può che essere stuzzicante. A San Siro il Milan scende in campo contro il Chievo per cercare di uscire da una crisi ormai sempre più nera. Pronti via il Milan sembra più vivace, rispetto alle ultime uscite, e al 18imo passa subito in vantaggio con Emanuelson. Neanche il tempo di finire i festeggiamenti, e Pellissier riporta subito gli ospiti in parità, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ci si chiede come un Milan in difficoltà possa reagire all’immediato pareggio e la risposta non tarda ad arrivare. Al 35imo ed al 40imo arrivano in contropiede due mazzate che fanno male. Le orchestra entrambe Emanuelson, che serve benissimo prima Montolivo e poi Bojan, i cui tiri dal limite di destro vanno entrambi a segno, alle spalle di Sorrentino. Nel secondo tempo i rossoneri cercano di addormentare la gare e ci riescono per larghi tratti, fino al gol del solito El Shaarawy, che chiude definitivamente il match. Il gol di Pazzini, a tempo scaduto, completa il tabellino. Milan 5 Chievo 1. Il Milan ritrova se stesso trascinata da un grande Emanuelson. Un Chievo troppo rinunciatario, non riesce quasi mai a mettere in difficoltà gli uomini di Allegri. Nella serata arriva il piatto forte della giornata, Allo Juventus Stadium va in scena il 219imo Derby d’Italia, Juventus contro Inter, collettivo contro individualità, arbitra Tagliavento. Dopo 18 secondi, l’incubo dei tifosi interisti si materializza, lancio per asamoah, in fuorigioco di un metro, cross al centro, arriva Vidal che mette dentro. Incredibile la svista del guardalinee Preti, che non segnala un fuorigioco apparso chiaro da subito. E’ una doccia gelata quella che colpisce gli uomini di Stramaccioni, che rispondono rabbiosi, con un pressing alto sui portatori di palla juventini. Cassano vicino al gol al 20imo quando un grande destro a giro, esce di poco sulla sinistra di Buffon. Partita vivace per merito di entrambe le squadre che si affrontano a viso aperto. Pirlo mette due volta in porta Marchisio con lanci geniali, ma l’incursore juventino non sembra nelle miglior serate e spreca davanti ad Handanovic. Tagliavento, forse geloso del collega guardalinee, si dimentica il secondo giallo a Lichtsteiner per un brutto intervento su Palacio. Finisce il primo tempo con l’Inter giustamente imbufalita con direzione arbitrale. Il secondo tempo comincia con un cambio: Bendtner entra per Vucinic, vittima di un problema gastrico. Al 59imo l’Inter trova il giusto pareggio, Cassano batte una punzione dai venticinque metri corta per Cambiasso, il cui tocco in area libera Milito, trattenuto da Marchisio: Tagliavento guarda Orsato ed indica il dischetto. Dal dischetto si presenta El Principe, che fa secco Buffon dagli undici metri. L’Inter prende possesso del gioco e si fa sempre più decisa a passare in vantaggio. Gol che arriva al 75imo, sempre con Milito, abile nel tap-in dopo un gran tiro del neo entrato Guarin, respinto da Buffon. La Juventus prova la reazione con due tiri da fuori con Pirlo e Quagliarella ma al 90imo arriva la firma in contropiede di Palacio su assist di Nagatomo per il definitivo 1-3. Una vera impresa, quella degli uomini di Stramaccioni, capaci di interrompere dopo 49 risultati la striscia bianconera, unica squadra a vincere allo Juventus Stadium. Male la Juventus apparsa stanca e troppo dipendente dalle giocate di Pirlo. Nella domenica di campionato il Napoli può riportarsi a ridosso della capolista ma in una Napoli ventosa e bagnata da una pioggia continua e irritante la squadra di Mazzarri non va oltre il pareggio contro la squadra di Ventura. Le reti sono state realizzate al 6′ da Edinson Cavani su corta respinta di Gillet, e al 90imo da Sansone che ha sfruttato un clamoroso errore di Aronica. Napoli sprecone e inevitabilmente beffato al termine. Ancora peggio la Lazio che naufraga al Massimino di Catania. Gli etnei gongolano grazie ad uno scatenato Gomez(doppietta e assist) e alle reti di Lodi (su rigore) e Barrientos. Partita senza storia: dominio in lungo e in largo della squadra di casa che umilia, non solo dal punto di vista del passivo dei gol, ma soprattutto dal punto del gioco. La Lazio di Petkovic che avrà da lavorare in vista dell’Europa League e del derby di domenica prossima. Bene Fiorentina(2-1 sul cagliari),Atalanta (corsara sul campo della Sampdoria 1-2), Pescara (2-0 sul Parma) e Siena ( 1-0 sul Genoa). Pareggio scialbo, 1-1, tra Bologna e Udinese. In serata, il posticipo, propone la sfida tra la Roma di Zeman e il Palermo. Dopo 10 minuti Roma subito in vantaggio: incursione sulla destra di Piris, cross per Totti che prima colpisce il palo dopo una deviazione di Ujkani e poi sulla ribattuta ribadisce di testa in rete. Totti&Lamela imperversano sulla trequarti palermitana, regalando giocate fantastiche, ma che non trovano il raddoppio. La partita entra poi in una breve fase di stallo e al 30imo c’è la fiammata che la riaccende: Piris rinvia un pallone, su quale si avventa Osvaldo che approfitta dello scontro goffo tra Ujkani e Munoz per mettere in rete a porta vuota. Poco dopo Totti sfiora l’eurogol con un destro al volo su assist di Osvaldo che esce di poco a lato. Gli ospiti si rifanno vivi nella metà campo avversaria nel finale con un destro di Kurtic che viene ben neutralizzato da Goicoechea. Inizio di secondo tempo, sulla falsa riga del primo, Roma in attacco,Palermo in constante difficoltà. Al 48imo Burdisso di testa, su angolo di Totti, sfiora il terzo gol. Al 55imo il n.10 romanista imbecca benissimo Osvaldo che supera facilmente Von Bergen ma sbaglia il tiro che poteva chiudere anticipatamente la partita. Ancora Totti, in serata di grazia, ispira l’incursione di Balzaretti che da solo davanti ad Ujkani tira centralmente. Il 3-0 che è nell’aria e che arriva inesorabile al 69imo grazie ad una bella incursione di Tachtsidis che pesca solissimo Erik Lamela che va a segno per la terza volta consecutivamente. I padroni di casa non si fermano più e vanno a segno per la quarta volta con Destro che, ben imbeccato da Lamela, salta Ujkani e segna facilmente, facendosi poi espellere per essersi tolto la maglia nell’esultanza (seconda ammonizione per lui dopo aver rimediato la prima per uno scontro a centrocampo). Ingenuo il giovane attaccante giallorosso, Intransigente (forse troppo…) l’arbitro De Marco.Il Palermo si fa vivo di rimessa e nel finale trova il gol (viziato da un fallo su Burdisso) della bandiera con Ilicic che va in gol con un bel sinistro sotto la traversa. Bella vittoria per i padroni di casa che regolano 4-1 senza problemi un Palermo troppo evanescente e disastroso nella fase difensiva.