Spesso quando si parla di un popolo, di una etnia si utilizza il termine ”tramandare”, è così che ai giorni nostri abbiamo molte informazioni su usi e costumi di popolazioni antiche.
Certo non ci saremmo mai aspettati che questo termine si potesse utilizzare anche per una specie animale, invece il passero delle paludi americano, il cui nome scientifico è Melospiza georgiana, da secoli si tramanda alcune melodie. Sembra una scoperta banale, invece non lo è, perché attesta finalmente che non servono capacità cognitive sofisticate per memorizzare e tramandare tradizioni culturali.
Il metodo che utilizza questo piccolo uccello è semplice, assorbe e memorizza nella memoria le melodie che vengono cantate in gruppo, per poi portarle a conoscenza di un altro gruppo formato in seguito, insomma il termine semplicistico che si potrebbe utilizzare è quello di “catena”, una catena musicale, melodica. La scoperta è stata effettuata da un gruppo di ricercatori della Queen Mary University e dell’Imperial College di Londra e della Duke University a Durham, negli Stati Uniti, e pubblicata su “Nature Communications”.
La scelta selettiva dei comportamenti più comuni (in questo caso le melodie) è una strategia di apprendimento, nota come “pregiudizio conformista”, che fino a pochi anni fa si riteneva tipica degli esseri umani. “Negli esseri umani, questo tipo di apprendimento vocale – afferma lo studioso – porta a grandi comunità di persone che condividono lo stesso dialetto, mentre a livello più generale porta a tradizioni di lunga durata attraverso processi di evoluzione culturale.”
Ma tra i Melospiza la continuità e la “purezza! della tradizione culturale sembra persino maggiore che nella specie umana. Sulla base del confronto fra le melodie diffuse nei diversi gruppi di passeri, della distanza fra essi, del tasso di variazioni spontanee all’interno di ciascun gruppo, i ricercatori hanno infatti calcolato che “i tipi di canto che si possono ascoltare oggi nelle paludi del nord est degli Stati Uniti possono essere gli stessi di mille anni fa, trasmessi con precisione da una generazione all’altra, rivaleggiando con la stabilità delle tradizioni culturali umane”, ha concluso Lachlan.
Insomma la natura non smette di stupirci e nelle paludi americane si possono udire le stesse melodie che riecheggiavano mille anni fa.
Domenico Corsetti