A lanciare il grido d’allarme è Gianni Maddaloni, campione e allenatore di judo, padre di Giuseppe, oro olimpico a Sydney 2000. La sua palestra, la Star Judo Club, è da anni un simbolo di Scampia, il quartiere della periferia di Napoli famoso per la criminalità organizzata e il degrado. La palestra era, ed è, da anni un’alternativa alla vita criminale; è qui che Gianni cerca di coinvolgere i ragazzi più svantaggiati, provando a dar loro un futuro diverso. Ma, come sempre accade in Italia, inizialmente, a riflettori e telecamere puntate, le istituzioni concedevano fondi e le grandi aziende sponsorizzavano, permettendo alla stessa di svolgere la sua attività e di essere un punto di ritrovo, una guida per i giovani di Scampia. Gianni ha sempre specificato che lui non fa lotta alla camorra, che lui non è un eroe, spetta alle istituzioni quel compito, lui pensa al bene della sua terra, a come renderla migliore.
Tutto questo ora è a rischio; gli sponsor se ne sono andati, i debiti sono sempre più elevati come i duemila euro che devono per l’energia elettrica, e a spiegarlo è lo stesso maestro judoka: ”I duemila euro servono per scampare all’ ingiunzione ma dobbiamo ancora 21.900 euro, di cui 10.500 sono interessi, Iva e morosità. Da giugno saremo costretti a chiudere; siamo figli di un Governo che è un genitore assente” ricorda come gli unici fondi pubblici mai avuti dalle istituzioni furono quelli dati dall’allora Ministro alle politiche giovanili Giorgia Meloni, e i 7000 euro del Comune di Napoli risalenti al 2011. Per il resto la palestra è andata avanti con fondi propri e con le sponsorizzazioni, l’ultima ingente del 2005 di Gilberto Benetton. La struttura sta ospitando, a titolo gratuito, 108 bambini nell’ ambito del progetto “Patto per Scampia“.
Ma, nonostante questo servizio reso alla comunità, il Comune non investe più, l’assessore allo sport della giunta De Magistris, Pina Tommassielli tenta di giustificarsi: “Stiamo cercando di sbloccare fondi per associazioni come la sua”. Intanto Maddaloni fa sapere che se non si troveranno soldi la palestra entro giugno sarà costretta a chiudere. Grazie al buon cuore di un imprenditore locale, Roberto Fogliame, dell’associazione The Best Naples, il debito verso il fornitore elettrico verrà saldato, così almeno per ora sarà scongiurato il distacco dell’energia elettrica, ma mancano comunque all’appello 67 mila euro, ma soprattutto un progetto politico di supporto serio. Perché come afferma Gianni Maddaloni:” È una scuola,che ho fondato nel 2005 contro le scelte sbagliate del “mal vivere”. Spiego ai giovani che è meglio portare una ragazza a vedere il mare di Mergellina che rischiare di passare la vita in galera”. Speriamo che queste parole non cadano nel vuoto e che quei 108 ragazzi che ripongono in quella palestra uno stimolo, un’ancora di salvezza, non vedano il loro sogno svanire nel nulla per il solita e aberrante insensibilità politica.
Domenico Corsetti