Il ritorno del campionato, dopo la sosta natalizia regala da sempre molte sorprese, le big sembrano appesantite da torroni e panettoni e le ‘’piccole’’ non si lasciano scappare l’occasione di trovare vittorie storiche. Anche il 2013 si apre sotto questo segno. Il Pescara riesce nell’impresa di vincere a Firenze, la Sampodoria espugna lo Juventus Stadium in 10 uomini, l’Udinese travolge 3-0 l’Inter. La giornata che inaugura il nuovo anno si apre con gli anticipi di Catania e Roma. In Sicilia gli etnei non riescono ad andare oltre lo 0-0 contro un Torino ben messo in campo. La squadra di casa paga caro due ingenuità da parte dei suoi uomini più in forma: dopo 15 minuti Lodi si guadagna un rosso sacrosanto ( reazione su Meggiorini a gioco fermo) e lascia per tutta la partita la propria squadra in 10, dopo è Bergessio a stampare sulla traversa un rigore che avrebbe decisamente cambiato la partita. A Roma stava per arrivare l’ennesima sorpresa, un Cagliari mai domo riesce a mettere alle corde una Lazio decisamente sottotono per il 70 minuti. I sardi riescono ad andare in vantaggio con Sau a termine di una delle tante ripartenze. La Lazio fin lì irriconoscibile si scuote e prima trova il pareggio con Konko sugli sviluppi di una calcio d’angolo e a cinque minuti dalla fine riesce addirittura a passare in vantaggio trasformando, con Candreva, un rigore (molto generoso…..) assegnato su fallo di Agazzi in uscita su Klose. Veementi le proteste dei cagliaritani, che costano due rossi agli ospiti: al portiere rossoblu (per fallo da ultimo uomo) e a Cossu (per proteste). Lazio 2 Cagliari 1. Gli anticipi sono solo un antipasto gustoso di quello che sarà la Domenica. Si parte all’ora di pranzo ( nell’anticipo alle 12,30) dove l’Inter si presenta sul campo di un Udinese. La partita si rivela un vero e proprio tonfo per neroazzurri, schiantata dai padroni di casa con un eloquente 3-0 che non ammette repliche. Inter volenterosa ma senza idee, che alla prima difficoltà si sciolgono come neve al sole; friulani cinici e ben messi in campo, con Guidolin che gioca al gatto con il topo con Stramaccioni. Altra sorpresa viene da Firenze dove un super Perin, in versione uomo ragno, è il protagonista della clamorosa vittoria del Pescara per 2-0 a Firenze. Primo tempo di marca viola in cui è il portiere adriatico a parare tutto ed anche di più, sulle conclusioni dei giocatori viola. Nella ripresa ci si attende la svolta, ma invece i toscani accusano un calo fisico ed esce fuori il Pescara che passa dopo 11 minuti con Jonathas, pescato in area da Weiss. Montella prova a scuotere i suoi, inserendo anche Ljaic ma la musica non cambia, anzi al 90′ arriva il 2-0 dei biancazzurri, con Celik che ruba palla a Roncaglia e fredda Neto per lo 0-2 finale, che fa sognare Pescara ed i suoi tifosi. Ancora più clamoroso (se possibile) è il colpo della Sampdoria che riesce nell’impresa di vincere sul campo della Juventus, giocando per più di un ora in 10 uomini. Partita dai due volti, nella prima parte i bianconeri recitano la parte della prima della classifica che cerca di far un sol boccone di un avversario in difficoltà. All’11imo la prima emozione, Giovinco manda alto un bell’assist di Padoin. Risposta doriana al 18imo, ma Poli tira fiaccamente da buona posizione. Al 21′ Giovinco fa le prove generali per il gol, la sua conclusione è respinta da Romero. Un paio di minuti dopo si rompe l’equilibrio: azione bellissima della Juve, interrotta da Berardi (cartellino giallo per lui nell’occasione) con un fallo in area su Marchisio; dal dischetto va Giovinco, l’estremo difensore avversario stavolta non può nulla, è 1-0. Da lì in avanti sale in cattedra Valeri, bravo al 29imo a vedere l’esatta posizione della palla su una mischia in area ospite, meno bravo al 36imo e al 46imo quando non concede due rigori abbastanza limpidi: prima è Palombo a trattenere Matri, poi è Gastaldello ad abbracciare Bonucci. In mezzo l’espulsione per doppio giallo di Berardi (fallo su Barzagli) al 31imo e una punizione insidiosa di Estigarribia, a lato di poco, al 44imo. Nella ripresa accade tutto il contrario di ciò che poteva essere pronosticabile. Dopo appena 8 minuti arriva il pareggio di Icardi: una verticalizzazione di Kristicic mette Icardi nelle condizioni di battere a rete, Buffon non trattiene e la palla si insacca in rete. Sono sempre Eder e compagni a farsi pericolosi, la Juve non punge, al 62imo Poli spreca malamente dal limite dell’area piccola. Al 69imo arriva la svolta del match : Obiang va via centralmente, Peluso concede troppo spazio ad Icardi, che fredda Buffon con un violento tiro sul primo palo. Conte prova a rivoluzionare la sua squadra ma Vucinic per due volte, non riesce a trovare il pareggio. I minuti finali registrano tanto nervosismo, ma il forcing della Juve non produce più nulla, complice anche l’infortunio di Marchisio che ristabilisce la parità numerica. Finisce, così, 1-2. Sugli altri campi si registrano: le vittorie casalinghe: del Milan (2-1 contro il Siena), del Chievo (1-0 sull’Atalanta), del Genoa (2-0 contro il Bologna) e del Parma (2-1) in zona Cesarini contro il Palermo. La giornata si chiude con un posticipo di lusso, al San Paolo va in scena il derby del Sole, Napoli-Roma. Il risultato finale (4-1) premia gli azzurri al di là dei propri meriti e affossa troppo drammaticamente i giallorossi. La differenza tra le due squadre è sintetizzabile in 2 parole: Edison Cavani. Il ‘’matador’’ si conferma uno dei più forti attaccanti in Europa, calando una tripletta che stende la Roma e rilancia il Napoli verso il podio. I giallorossi superiori per molti tratti di gioco ai padroni di casa, devono rammaricarsi per non essere riusciti a capitalizzare le numerose palle gol che in più fasi del match, gli avrebbe consentito di riaprire la gara.