Il difficile momento di crisi economica che stiamo vivendo sta abbassando sempre più il livello della fiducia di famiglie e imprese e impone scelte politiche di riordino dei conti non facili e spesso impopolari. Con l’ultimo provvedimento in materia di tagli dei costi però stiamo davvero rischiando di superare il limite di tolleranza in modo preoccupante e di mandare in tilt il nostro sistema nervoso, che già accusava un allarmante calo di riserve energetiche. Di cosa si tratta? Dell’operazione “cieli bui”, ultima diavoleria del governo Monti. Con cervellotiche elucubrazioni mentali, e solo dopo un brainstorming, che ha esaurito le pile a ricarica solare delle menti dei “tecnici di Palazzo Chigi”, l’esecutivo ha previsto un presunto intervento di razionalizzazione e ammodernamento dell’illuminazione in ambienti pubblici per contenere la spesa e risparmiare energia. Vero è che l’Italia è al primo posto in Europa per consumi nell’illuminazione pubblica, ed è anche condivisibile che un governo prenda in seria considerazione un provvedimento per ridurre i costi, ma non per tagliere la pubblica illuminazione, luce di civiltà e garanzia di sicurezza per vivere le nostre città, le nostre strade, i nostri parchi, di giorno, ma anche di notte, quando tanta gente è in giro per lavoro o per svago. Un colpo di genio la norma “cieli bui”, inserita senza troppi indugi nella bozza della legge di stabilità, arrivata nei giorni scorsi al tavolo del Consiglio dei ministri. “Tecnicamente” le brillanti menti hanno immaginato che, mediante appositi dispositivi, verrà spenta o attenuata l’illuminazione pubblica di notte nelle strade. E hanno fatto di più, i “tecnici”, stabilendo che dalle ore 23, ci saranno zone in cui i lampioni si addirittura spegneranno poiché bisogna raggiungere l’obiettivo del risparmio energetico. Dopo una lunga giornata di lavoro, dunque, tutti a casa, a risparmiare energia, meglio non uscire perchè, si sa, il buio potrebbe favorire un malvivente che vuole saltarci addosso, per scipparci, aggredirci, violentarci, derubarci, o peggio ancora, potremmo incontrare il lupo cattivo che dalle favole inizierà a girare sotto i “cieli bui” delle nostre città. Gianluca Rubeo