Madrid in protesta contro le corride ma per il re torturare i tori è cultura

Madrid. Una rivoluzione a difesa dei tori. È iniziata sta mattina a Madrid dove migliaia di persone hanno manifestato contro la corrida. I manifestanti erano coperti di vernice rossa per indicare il sangue dei tori. Alla campagna, sponsorizzata da Animal Guardians e promossa da 17 organizzazioni, hanno aderito 18 gruppi con l’obiettivo di abolire qualsiasi tipo di corrida.

La manifestazione è stata lanciata in risposta alla iniziativa della regione di Madrid di chiedere che la tauromachia sia dichiarata «attività di interesse culturale». La proposta di una iniziativa legislativa popolare, lanciata dal presidente della Regione, Esperanza Aguirre, del Partido popular, ha raccolto nei giorni scorsi l’appoggio della famiglia reale di Borbone, mentre il parlamento regionale di Barcellona esamina una proposta per abolire la corrida in Catalogna.

Gli organizzatori della manifestazione, che si è svolta nella città simbolo delle corride e per di più a un mese dalla Feria di Sant’Isidrò che sta alla tauromachia come Wimbledon sta al tennis o la prima della Scala alla lirica, l’hanno definita «storica».

L’intento, secondo quanto affermato dagli organizzatori, era quello di «dimostrare il rigetto sociale» nei confronti dell’iniziativa della regione.

Il re Juan Carlos è sceso in campo nella disputa fra favorevoli e contrari alla corrida, in Spagna, per prendere decisamente le difese della corrida come «un mondo culturale e artistico fecondo». Nel presenziare oggi la tradizionale consegna dei premi universitari e trofei taurini del 2009, assegnati a Siviglia, sollecitato dai giornalisti che gli chiedevano se la sua presenza potesse essere considerata una manifestazione di appoggio alle corride, Juan Carlos ha replicato: «naturalmente». Ludovica Mastroddi

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