Molestie sessuali e statistiche: ecco cosa dicono i dati sull’odioso fenomeno

La grande assente nel dibattito sulle molestie sessuali che infuria ormai da qualche mese è la statistica. Procedere nelle proprie indagini per aneddotica e qualunquismi è anti-scientifico e porta a conclusioni che spesso rispecchiano solo in parte la realtà del fenomeno, a maggior ragione quando si tratta di questioni complesse e delicate come quella delle molestie sessuali. Naturalmente, anche le statistiche non possono che riflettere un solo aspetto del fenomeno, quello calcolabile: ciò che non è misurabile, né a numeri né a parole, è il trauma, il dolore e l’umiliazione che le vittime hanno subito. Lasciamo ad altri il compito di sviscerarli, commentarli e giudicarli; noi ci limiteremo ad analizzare i dati statistici, che sono relativamente oggettivi e accessibili a tutti.

È stato recentemente pubblicato il report ISTAT relativo agli anni 2015-2016 sulle molestie e i ricatti sessuali, sia nella vita quotidiana che sul posto di lavoro. L’indagine è stata effettuata su un campione di più di 50mila individui, per la prima volta sia maschi che femmine (anche se, per quanto riguarda i ricatti sessuali sul posto di lavoro, sono state intervistate soltanto donne). La decisione di intervistare anche gli uomini vittime di molestie è un segno di civiltà e un primo passo per combattere lo stigma che anche gli uomini, esattamente come le donne, si ritrovano ad affrontare quando cadono vittime di abusi sessuali.

Veniamo ai dati. Il 43,6% delle donne dai 14 ai 65 anni ha subito, nel corso della propria vita, una qualche forma di molestie sessuali. Il che significherebbe che 8 milioni 816mila donne sarebbero state molestate in Italia (per fare un raffronto, l’Austria conta circa 8 milioni 773mila abitanti). Gli uomini molestati invece sarebbero 3 milioni 754mila, il 18,8%. Sia per le donne che per gli uomini la forma di molestia più diffusa è quella verbale, cioè quando il molestatore importuna verbalmente, infastidisce o spaventa la vittima con proposte indecenti o commenti pesanti.

E i molestatori? I dati sono inequivocabili: i predatori sessuali sono in larga prevalenza uomini. Infatti, il 97% delle donne e l’85,4% degli uomini è stato violato da molestatori di sesso maschile. Di contro, sono state delle donne a molestare il 23,7% degli uomini e il 6,1% delle donne.

Qual è la fascia di età più a rischio? Quella più giovane: le ragazze e i ragazzi tra i 14 e i 24 anni. Il tasso di molestie sessuali riscontrato in questa fascia di età è infatti il doppio della media. Inoltre, il 5% della popolazione dai 14 ai 65 anni dichiara di aver subito atti sessuali prima dei 18 anni: 1 milione 567mila donne (7,8%) e 435mila uomini (2,2%). Il 62,1% degli uomini e il 42,7% delle donne non ha denunciato gli abusi al tempo in cui si sono verificati.

Infine, le molestie subite dalle donne nel mondo del lavoro. L’8,9% delle lavoratrici attuali o passate, incluse le donne disoccupate, ha subito molestie fisiche sul posto di lavoro – da parte di un collega o di un datore di lavoro – o ricatti sessuali “per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere avanzamenti di carriera”. La quota è più alta tra le giovani adulte e le donne più istruite. “Nella quasi totalità dei casi” a ricattare la vittima è un uomo. Nell’80,9% dei casi, la donna ricattata non parla con nessuno sul posto di lavoro dell’abuso di potere che ha subito, e quasi nessuna sporge denuncia alle Forze dell’Ordine.

C’è però una buona notizia: stando ai dati, il tasso di molestie fisiche subite dalle donne è diminuito negli ultimi 7 anni. È anche vero, però, che in Italia molte poche donne dichiarano di aver subito molestie e solo una piccola percentuale delle vittime denuncia il fatto: dati che contrastano con la media europea. Le molestie denunciate e successivamente perseguite non sono che la punta dell’iceberg e bisognerà ancora aspettare e lavorare affinché le cose, finalmente, cambino.

Francesca Trinchini

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