Monte Urano, l’insetto lo contagia col virus del Nilo, è di nuovo allarm

Nelle Marche è scattato di nuovo l’allarme; questo contagio si era diffuso anche nel 2017, in cui ci furono 53 casi a livello nazionale, parliamo ovviamente del “virus del Nilo”, la particolarità sta nel fatto che in questa Regione non si erano mai verificati casi di contagio, infatti questa malattia è diffusa soprattutto nelle regioni del nord e centro nord in regioni come Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio.

Un caso con sviluppo di malattia neuro-vegetativa è stato segnalato a Rovigo, in Veneto, regione dove il virus è endemico dal 2008. Qui la regione ha attivato il protocollo, che prevede la sorveglianza con azioni di contrasto e prevenzioni applicate dalla Asl, con campagne mirate alla disinfestazione. Avverrà così anche nelle Marche? Per ora, con un caso unico, sembra prematuro parlare di azioni ma certo il campanello d’allarme è scattato.

Probabilmente si provvederà nei due comuni interessati dal contagio: Monte Urano e Fermo, ad una disinfestazione straordinaria contro a zanzare del genere culex. Ma cosa causa il virus del Nilo? La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Insomma nella stragrande maggioranza dei casi non ha gravi conseguenze, ma le istituzioni sanitarie in questi casi si attivano preventivamente per azzerare il rischio che ci sia qualcuno che rientri in quell’1% e neutralizzare così il rischio che questa zanzara porta con se.

Domenico Corsetti

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