Emma e il suo “Essere Qui”: l’istantanea di quello che oggi è la Marrone, un titolo che guarda al presente

È uscito lo scorso 26 gennaio il sesto album di inediti di Emma Marrone, dal titolo “Essere qui”. L’album, anticipato dal singolo “L’isola”, oggi vanta migliaia di visualizzazioni ed è secondo in classifica degli album più venduti in Italia su Itunes. Proprio oggi la Marrone ha postato sul proprio profilo Instagram la notizia che “L’isola”, primo brano estratto e uno dei più trasmessi dalle radio, ha raggiunto quota 3 milioni di views su Youtube. Spesso la recensione di un disco esce pochi giorni dopo la sua uscita, per battere i media concorrenti e per dimostrare di essere sempre aggiornati con i tempi. Da critica musicale mi sono voluta prendere del tempo, ho messo le cuffie e l’ho ascoltato con calma, così come Emma si è presa del tempo nel far uscire questa nuova creatura discografica che ha tanta bellezza e tanto coraggio dentro. “Essere qui” è la fotografia di una cantante che, a 33 anni, con qualche disco di platino alle spalle e una carriera discografica ormai solida, si guarda indietro per guardare avanti in maniera diversa. Un disco in cui la parola amore si pronuncia 30 volte, dove in “Effetto domino” si parla di sesso senza tabù e un disco in cui la cantante va oltre le apparenze, le critiche e le malelingue. Ed è proprio “Malelingue” uno dei brani più apprezzati dai fan ma anche non fan della cantante salentina, che lei descrive come ” non un brano contro gli odiatori. È un manuale su come affrontarli, sempre con il sorriso sulle labbra”. Un disco ricco di collaborazioni importanti come Roberto Casalino, che firma due pezzi dell’album, Amara, Roberto Angelini, storico chitarrista di Emma e autore della sua prima chicca “Calore”, Alessandra Merola (Naskà) che firma uno dei brani forse più poetici dell’album, “Coraggio”. Dopo il successo di “Schiena”, la Naskà torna a scrivere per la Marrone, in ub brano che la cantante definisce “l’amore viscerale e tormentato, l’amore che a volte ti salva e a volte ci fa perdere completamente la strada… ma tanto poi c’è il mare qui”. E poi ancora Giovanni Caccamo, Davide Petrella, Davide Simonetta, Gianni Pollex, Francesca Abbate, Giuliano Sangiorgi in “Portami via” e la stessa Emma fondono la loro arte nello scrivere in un disco che ha tanto da raccontare. Nel giorno della presentazione al pubblico del suo album, Emma descrive così la sua nuova creatura: “Sono pazza di gioia, orgogliosa di me, del lavoro che ho fatto, delle persone con cui ho collaborato, delle mie scelte, sono contenta di questo disco: è un disco in cui mi riconosco e che mi ha fatto divertire. È stato un viaggio bellissimo, ho visto cambiare questo album tante volte. E’ capitato che, a disco quasi chiuso, ho deciso di ricantare alcuni brani, perché avevo acquisito la giusta maturità.  A me le cose che restano per sempre a volte mettono un po’ d’ansia. Ho messo in questo disco la parte migliore di me, parti che ho perdonato e accettato, parti che non conoscevo. Ho fatto pace con il mio lato femminile e non mi vergogno più di mostrarlo. Sono pronta ad aprire questo nuovo capitolo della mia vita”. A due anni di distanza da “Adesso”, Emma si presenta in maniera diversa, più matura, più bella e più consapevole di chi è.  “Spesso mi sento dire che sono un esempio ed è una parola che pesa, è una grande responsabilità. Mi baso sull’educazione ricevuta da mia madre, che mi ha insegnato rispetto per gli altri, onestà e libertà; attraverso la musica cerco di esprimere questo. Le donne stanno prendendo coraggio, mi piace quando fanno gruppo e si aiutano, mi piace meno quando non approfittano di momenti importanti per essere solidali. Non c’è cosa migliore che raccontare le donne agli uomini”, afferma la cantante ai microfoni di Radio Italia. “Il titolo è arrivato tardi. Mi sono presa il tempo necessario anche per questo. L’unica cosa che mi vorrei regalare è un po’ più di fiducia in me stessa perché, al di là di quello che posso sembrare, sono una persona molto insicura. Vivo il lavoro come una cura alle mie fragilità, oggi sono una persona più luminosa. In questo disco ci ho messo l’anima. Non ho mai scisso la parte artistica da quella umana e personale”. Il titolo è arrivato tardi, mentre Emma leggeva un libro: “Ho pensato ‘Cavolo sono qui e sto facendo quello che mi piace, voglio vivere”. Essere qui” contiene 11 tracce, caratterizzate da un sound internazionale: si va dal viaggio interiore de “L’isola” al manifesto per le donne della nuova generazione di “Le ragazze come me”, alla presa di coscienza di “Sottovoce”, per continuare con “Mi parli piano”, “Effetto domino”, “Le cose che penso”, nata da una chiacchiera in camerino, “Portami via da te”, “Luna e l’altra”, “Malelingue”, “Sorrido lo stesso” fino a “Coraggio”, un brano con al centro l’amore poetico, viscerale e tormentato. È un album variegato, un’evoluzione del precedente album con l’aggiunta di qualche elemento in più, con tratti pop, rock, soul e funk, e mostra una ricerca più minuziosa dei testi. “Mia mamma mi ha detto: ‘Canti in maniera diversa’, che non vuol dire migliore o peggiore ma semplicemente diversa. È una cosa che non ho fatto di proposito, è successa”. E allora comprate il disco, mettete le cuffie ed immergetevi in “Essere Qui”, in cui si racconta il mondo di una persona e si percepisce l’arte di una cantante che è cresciuta in tutto e per tutto. Buon viaggio, Emma.

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