In seguito al trionfo all’Auditorium Parco della Musica, all’ennesimo sold out al Teatro Vascello e all’uscita de “Il Nuovo Libro di Piero Angela” (Castelvecchi Editore – Feltrinelli), domenica 29 luglio Nicola Vicidomini, o, il più grande comico morente, approderà a Villa Ada – Roma Incontra il Mondo con la versione estesa di Veni Vici Domini, sintesi estrema della sua comicità.
Lo show, che anticipa anche alcuni momenti di Fauno – nuovo, attesissimo spettacolo in via di costruzione che debutterà al Teatro Vascello nella Stagione 2018/2019 -, è assimilabile a un excursus poetico senza alcun approdo, continuo corto circuito che contempla il fallimento come condizione universale.
«L’umorismo nasce dallo scontro tra quel caos che è la natura e il senso che la razza umana gli ha arbitrariamente proiettato», sostiene Vicidomini. “Io in quanto uomo vado contro me stesso, in quanto animale faccio la cacca in miezzo alla via (…)”, fa dire al suo Zincaro, essere grottesco, già protagonista di varie edizioni di Colorado (Italia 1) e Stracult (Rai 2), che incarna in toto il suo fatiscente universo.
Considerato un innovatore del linguaggio umoristico, amato da tanti addetti ai lavori e da un pubblico prevalentemente popolare, l’umorista rappresenta una garanzia di divertimento estremo nel rigenerare la grande tradizione del cabaret europeo dall’omologazione linguistica imperante. Per lo scrittore e intellettuale Fulvio Abbate «nella nazionale dei grandi del teatro ci saranno Antonin Artaud, Bene Carmelo e Vicidomini Nicola e litigheranno tra di loro». Per Cosimo Cinieri, comprimario in scena dello stesso Bene, «lui non fa l’attore, è il teatro, inventa il corpo, la voce, gli occhi, tutto». Per Marco Giusti «è assolutamente imperdibile». Per Nino Frassica – con cui ha condiviso veri e propri assalti televisivi e radiofonici (non ultimi quelli di Programmone su Radio 2, del quale è presenza fissa) – «unico e originalissimo, continua a meravigliare e far godere chi lo va a vedere» .
Il comico, in un flusso ritmato e musicale, corteggerà viecchie, si produrrà in romantiche chanson con versacci, diventerà produttore di fotoromanzi visionari realizzati con foto rubate da documenti scaduti e lapidi in disuso, impresario di cantanti strampalati, sponsor dello stesso spettacolo, politico, “un Satana” e molto altro. In scena anche il performer Saro Zero. La regia è di Deborah Farina.